È stata una conferenza stampa molto partecipata ed anche movimentata quella che si è svolta questa mattina all’Hotel San Giorgio sul caso della morte di Marco Vannini. Gli avvocati della famiglia Ciontoli, Andrea Miroli e Pietro Messina avevano convocato l’incontro con i giornalisti per illustrare le motivazioni della discussa sentenza della Corte di Assise di Appello di Roma emessa il 29 gennaio scorso, ma sono stati letteralmente travolti dalle tantissime domande dei giornalisti presenti, tra i quali la “Iena” Giulio Golia.
“Il processo è pervenuto a dei dati – afferma l’avvocato Miroli – che sono inequivocabili. Poi è chiaro che ognuno può pensare quello che ritiene più opportuno. Il processo serve ad accertare delle responsabilità sulla scorta dei dati che sono dimostrati nel contraddittorio tra le parti. Il processo ha dato delle risposte. Si tratta di una sentenza molto tecnica perché si tratta di capire il significato e la differenza tra dolo eventuale e la colpa cosciente, argomentazione complessa per i giuristi e quasi incomprensibile per chi non lo è. Noi lo avevamo già annunciato dopo la sentenza e abbiamo convocato questa conferenza perché riteniamo giusto intervenire per dire la nostra rispetto al processo una volta uscite le motivazioni della sentenza. Adesso la parola va alla Cassazione, dove però si affronteranno dati di altra natura, che sono i vizi di legge e i vizi processuali. Quindi il patrimonio che è stato acquisito nel corso del dibattimento rimarrà così cristallizzato. Presenteremo ricorso in Cassazione per i nostri assistiti, fatta eccezione per Antonio Ciontoli, per il quale stiamo valutando il da farsi”.