Sono passati 42 anni dalla mattinata del 2 ottobre 1981, certamente uno dei giorni più tristi nella storia recente di Civitavecchia e Santa Marinella. Erano trascorse da poco le 9, ed in pochi minuti sul territorio dei due comuni si scaricò un enorme quantitativo di acqua, calcolato oltre i 120 millimetri, ovvero la pioggia che solitamente cade in un intero mese autunnale. Esondarono i tanti fossi che attraversano le due città e le strade si trasformarono in veri e propri fiumi, che trascinarono via ogni cosa.
Tanti gli automezzi, vetture ma anche mezzi pesanti e betoniere che, trasportati dalla forza dell’acqua, finirono in mare, a Santa Marinella e a Civitavecchia, sia al Fosso del Marangone, che a quello di Zampa d’Agnello. Furono sei le persone che persero la vita a causa di quell’alluvione, in gran parte residenti a Santa Marinella o nella cittadina balneare per motivi di lavoro. In una delle tante serre che rappresentavano un tassello importante dell’economia santamarinellese, si trovava una giovane operaia civitavecchiese che perse la vita. Sempre per lavoro, altre due delle sei vittime, che si trovavano dentro le loro autovetture finite in mare. Il cadavere di uno di loro venne ritrovato dopo parecchi giorni a molti chilometri di distanza. Al centro di Santa Marinella, un uomo affogò mentre cercava di mettere in salvo la sua autovettura chiusa nel garage sottostante l’abitazione, che in pochi istanti si riempì completamente di acqua.
Insomma, una tragedia enorme, che a 42 anni di distanza, resta ancora impressa negli occhi e nella mente di chi l’ha vissuta sulla propria pelle.
Stamattina, in Piazzale 2 Ottobre, nei pressi di Via delle Colonie, si svolgerà la cerimonia di commemorazione in ricordo delle vittime dell’alluvione del 1981. Il Sindaco Pietro Tidei deporrà una corona d’alloro ai piedi del monumento ai Caduti, in ricordo dei cittadini scomparsi, alla presenza dei familiari delle vittime, le Autorità politiche e militari del territorio, Don Salvatore Rizzo e le associazioni di volontariato.
One Comment
giovanni
Lo ricordo benissimo, quella mattina presto con due amici sono andato a funghi sui monti della Tolfa una grossa scarpinata in salita .
Dopo poco che eravamo arrivati in cima all’inizio per cercare i porcini ci dovevamo accucciare perchè il cielo era diventato nero e poco si vedeva poi all’improvviso è iniziato a piovere e siamo dovuti fuggire al galoppo in discesa e ogni tanto dovevamo fermarci per vuotare gli stivali dall’acqua, siamo arrivati alla macchina fracichi come pulcini per tornare a Civitavecchia, ancora poco era successo nonostante che la strada fosse un fiumiciattolo.
Dei danni lo abbiamo saputo la mattina dopo.