Civitavecchia parte in ritardo con il “porta a porta” ma avanti dal punto di vista tecnologico rispetto agli altri comuni del territorio. In particolare la novità più importante riguarda il microchip che sarà istallato sui contenitori, utile a quantificare in particolare il rifiuto indifferenziato prodotto dalla singola utenza e che servirà per avere sconti sulla tariffa, in caso si riesca ad abbassare la quota di indifferenziata che viene raccolta.
“Era un nostro obiettivo, era nel programma ed era una cosa da fare – spiega l’assessore all’Ambiente Alessandro Manuedda – perché sostanzialmente era rimasta soltanto Civitavecchia fuori da questo tipo di servizio in tutto il comprensorio. Ci sono due fasi di attuazione: la prima a febbraio con la prima parte della città, quella più centrale, e la seconda a maggio, con la copertura totale del territorio comunale. Tutti i cittadini avranno una nuova dotazione e cambieranno anche i sistemi di raccolta per alcune frazioni. Abbiamo scelto dei contenitori che sono dotati di microchip e che quindi saranno in grado di quantificare, attraverso il numero di svuotamenti all’anno, in particolare il rifiuto indifferenziato prodotto dalla singola utenza. Perché è quello che crea maggiori costi e che, sulla base del quale si avrà la riduzione della tariffa, ovviamente per la minore produzione”.
L’intervista integrale è visibile nella sezione Tg Replay.