Niente parere favorevole da parte della commissione consultiva dell’Autorità di Sistema Portuale rispetto alla richiesta di rinnovo della concessione avanzata dalla Roma Terminal Container, la società del gruppo Msc che gestisce da anni la banchina e le aree destinate alla movimentazione dei contenitori nel porto di Civitavecchia. Vale la pena di sottolineare che la commissione consultiva, composta da cinque rappresentanti dei lavoratori, da un rappresentante dei dipendenti dell’Authority e da un rappresentante di armatori, imprese articoli 16 e 18, spedizionieri, agenti marittimi e autotrasportatori, non ha un valore vincolante.
Il Comitato di Gestione di Molo Vespucci può quindi procedere direttamente al rinnovo della concessione anche senza il parere positivo della commissione consultiva. Il fatto, però, che le categorie maggiormente rappresentative dell’universo portuale locale abbiano chiesto approfondimenti sulla questione, fa pensare che, almeno per il momento, Molo Vespucci non procederà oltre. A quanto pare, soprattutto i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto chiarimenti in ordine al piano operativo presentato dalla Rtc. Una richiesta che appare legittima, in considerazione del ruolo marginale avuto dal settore dei contenitori in tutti questi anni, con un discreto incremento arrivato solamente negli ultimi tempi. Va ricordato, infatti, che mentre a Civitavecchia si è ancora attorno ai 100.000 teu l’anno, in altri scali marittimi di medio livello, come a Cagliari, Trieste e Napoli si va dai 400 mila ai 700 mila teu. Numeri impietosi, considerando anche che Civitavecchia, ha, a soli 50 chilometri di autostrada, il più grande mercato italiano, ovvero Roma. Peraltro, c’è da considerare che l’eventuale rinnovo della concessione per l’esercizio di impresa articolo 16 e 18 avrebbe una durata pluriennale. Andrebbe, infatti, a scadere addirittura nel 2051. Un motivo in più, per i rappresentanti dei lavoratori, per vederci chiaro ed avere un piano operativo realistico sulle reali possibilità di sviluppo di un settore che in altre realtà portuali determina ricchezza.