Se a Milano, ovvero in quella che è attualmente la città più importante d’Italia e tra le maggiori d’Europa, si progetta di abbandonare lo stadio Meazza-San Siro, considerato giustamente la “Scala del calcio” e nel quale solo tre anni fa si è giocata la finale di Champions League tra Real e Atletico Madrid, possibile che a Civitavecchia nessuno parli di abbandonare il Fattori e di riprogettare altrove uno stadio dedicato al calcio? Anni fa, una proposta del genere era stata avanzata dall’ex presidente della Roma, Franco Sensi, ed era legata ad un ulteriore ampliamento delle attività del Sunbay Park Hotel del quale era proprietario.
Si parlò di realizzare uno stadio nuovo di zecca a nord della città, in un’area sicuramente meglio servita dal punto di vista della viabilità, più facilmente raggiungibile e con adeguati parcheggi. L’idea venne poi ripresa, con attori diversi, qualche anno dopo. In entrambi i casi, ovviamente, non se ne fece più nulla, così come non si è fatto più nulla di tanti progetti poi sistematicamente rimpianti anni dopo, tanto per dirne uno quello legato allo sviluppo termale di cui si era parlato a metà degli anni ’70, quando si era affacciato un imprenditore straniero rispedito naturalmente da dove era venuto. Ma che Civitavecchia non debba più avere uno stadio per il calcio, magari capace anche di ospitare dignitosamente altre attività sportive storicamente consolidate in città come il ciclismo, è una cosa che diventa francamente insopportabile. Si legge che per sistemare il Fattori servono circa due milioni di euro. Qualcuno li ha a disposizione? Il Comune certamente no e difficilmente potrebbe accollarsi un mutuo magari ottenuto dal Credito Sportivo. Peraltro, la sistemazione dell’attuale impianto lascerebbe comunque inalterati i problemi di viabilità e parcheggi che sono senza soluzione. D’altra parte il Fattori è nato cento anni fa, in un’epoca nella quale lo stadio, bene che andava, lo si raggiungeva in bicicletta e non c’erano quindi problemi legati al traffico e alla mancanza di aree per la sosta. Allora cosa si fa, si lascia che le squadre di calcio locali continuano a giocare le loro partite al Tamagnini, un tempo il campo del quartiere Campo dell’Oro, oppure alla Cavaccia di Allumiere? Se non si vuole proseguire nell’attuale tafazzismo, allora non ci sono altre strade: o a Civitavecchia qualcuno ha la forza, da subito, di pretendere che quanti continuano ad accumulare profitti milionari nella città, leggi grandi armatori, caccino fuori i soldi necessari per costruire altrove un nuovo e moderno impianto, che potrebbe ovviamente prendere il nome dallo sponsor, oppure si torna all’antica idea di Franco Sensi. Si lancia un concorso di idee per la riqualificazione magari turistica dell’area che ospita attualmente il Fattori e si obbliga il vincitore a costruire altrove un moderno impianto sportivo, per raggiungere il quale non ci sono problemi e la cui manutenzione potrebbe magari autofinanziarsi attraverso una serie di attività connesse, anche di intrattenimento e ristorazione. Se qualcuno ha altre idee, ben vengano. Ma è arrivato il momento che questa città la smetta di assistere supinamente agli eventi che accadono e programmi il suo futuro, senza rimpianti e nostalgie, ma con idee moderne e funzionali. Partendo magari proprio dallo sport, un tempo il fiore all’occhiello di Civitavecchia.
MAURIZIO CAMPOGIANI