E’ stata una seduta dell’organismo di partenariato particolarmente lunga e “contrastata”, come direbbero gli analisti di Borsa, quella svoltasi questo pomeriggio a Molo Vespucci. Due gli argomenti trattati, ovvero la situazione di crisi profonda in cui versa gran parte del mondo del lavoro, con particolare riferimento ai portuali, e il nuovo piano dei servizi da affidare a Port Mobility per il terzo trimestre dell’anno.
Lunghissima la discussione sul primo punto all’ordine del giorno, partita dall’illustrazione di una lunga lettera che Molo Vespucci ha scritto al Ministero (peraltro nel pomeriggio di ieri il presidente di Majo si è incontrato con la Ministra De Micheli e chissà se entro agosto si riuscirà a sapere come è andato il confronto, ndr) e che è stata modificata nella parte finale. All’unanimità, i componenti del “parlamentino” portuale hanno chiesto che nella parte conclusiva venisse espressamente chiesto al ministero di poter intanto utilizzare una parte del fondo contenziosi (manovra peraltro già bocciata due volte dal collegio dei revisori) che andrebbe poi a ricomporsi nella sua intierezza quando arriveranno i fondi previsti dal cosiddetto Decreto Rilancio. Non c’è stata, viceversa, unanimità, sul secondo punto all’ordine del giorno, ovvero sul nuovo piano dei servizi da affidare a Port Mobility per il trimestre luglio-settembre. Alla fine, a votare erano rimasti solamente in otto e l’esito è stato di tre voti a favore, altrettanti astenuti e due contrari (i rappresentanti della Cgil e della Uil). Da verificare se la votazione sia stata o meno regolare, ovvero se c’era il numero legale dei componenti. Resterebbe anche da capire per quale motivo l’argomento, che può essere tranquillamente oggetto di confronto diretto tra l’ente e la società di servizi generali, sia stato portato all’attenzione dell’organismo di partenariato. Ma questo fa parte della sfera dell’insondabile. Alla prossima.
M. C.