Il covid non molla Civitavecchia. Anche ieri, nel consueto report dell’Asl Roma 4 e della Regione Lazio si sono registrati 21 nuovi casi in città, a fronte di 11 guariti. Un andamento, che come ripetuto più volte dai medici della Asl Roma 4, vede una discesa della curva, ma con un ritmo ancora molto lento. Questo si traduce in un reparto di Medicina covid del San Paolo al gran completo, dove dei trenta posti a disposizione ce ne sono solamente due liberi.
Lì i pazienti restano ricoverati in osservazione, vengono monitorati costantemente ed in caso le condizioni dovessero aggravarsi vengono trasferiti negli ospedali della capitale che sono assegnati dalla piattaforma regionale. “Scendiamo lentamente – spiega il direttore sanitario del San Paolo, Antonio Carbone – e anche per questo motivo dobbiamo porre massima attenzione alle misure da rispettare. Giustamente ci sono state riaperture, perché tante persone non ce la facevano più, ma adesso è necessario essere ancora più accorti perché ci sono maggiori libertà di movimento. Al San Paolo si naviga a vista, aspettando che la discesa inizi veramente”. Intanto, il San Paolo continua a trasformarsi. Da lunedì è partito nell’ospedale cittadino l’ambulatorio per il trattamento con farmaci a base di anticorpi monoclonali per i pazienti asintomatici o paucisintomatici con infezione da Covid 19. L’ambulatorio, situato presso il San Paolo di Civitavecchia in container dedicato è attivo il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13. La cura ha la durata di un’ora, dopodiché il paziente deve restare in osservazione per un’altra ora, prima di poter tornare a casa. Dopo un mese si eseguirà un controllo. “È un trattamento che deve avvenire nella prima fase della malattia – afferma Carbone – e che non permette al virus la diffusione all’interno dell’organismo, evitando quindi i sintomi più pericolosi. Ad inviarci i pazienti sono direttamente i medici di base”. L’ambulatorio ha iniziato la sua attività, anche se non al massimo delle sue potenzialità. Il fatto che sia partito ha reso necessario lo spostamento dei prelievi del sangue in quattro stanze che si trovano sotto la direzione sanitaria del San Paolo. “Il fatto di riuscire a organizzarci giorno per giorno e di essere flessibili – conclude Carbone – è uno degli aspetti positivi di questa pandemia. C’è grande affiatamento e disponibilità da parte di tuti gli operatori”.