Sono ore decisive per la Lega e per l’intera maggioranza, ma ancora tutto tace, in attesa dell’incontro previsto, ma non ancora fissato, tra il locale gruppo consiliare del Carroccio e il coordinatore regionale della Regione Lazio, Claudio Durigon. Obiettivo sbrogliare l’ingrovigliata matassa creatasi dopo l’assenza all’ultima seduta di consiglio comunale del dimissionario capogruppo dei salviniani, Raffaele Cacciapuoti, e dei consiglieri Elisa Pepe e Pasquale Marino.
Assenze pesanti, e ufficialmente immotivate visti che non ci sono state dichiarazioni di sorta, che non hanno permesso alla maggioranza di avere i numeri necessari ad approvare gli atti prodotti, quali la variazione di bilancio da oltre un milione di euro per i Servizi Sociali. Come annunciato anche dal sindaco, subito dopo lo svolgimento della massima assise cittadina, la questione è di partito e va risolta al più presto. Anche perché lunedì c’è di nuovo consiglio comunale, questa volta sul Bilancio Consolidato, e il rischio è altissimo. In queste ore, entro lunedì, appunto, la vicenda va risolta. In un modo o nell’altro. Ma dai vertici del partito di Salvini ancora non è arrivata la chiamata per organizzare l’appuntamento al quale prenderanno parte, oltre ai tre consiglieri attualmente sull’Aventino, anche i due “sopravvissuti”, il coordinatore locale Antonio Giammusso ed il consigliere Alessandro D’Amico. Difficile ipotizzare un reintegro di Cacciapuoti, Pepe e Marino all’interno del gruppo, della serie “scurdammc o passat”. Possibile il passaggio al Gruppo Misto, di tutti e tre o solamente di alcuni di loro, in modo da permettere all’amministrazione di approvare l’importante atto e andare avanti, in attesa di chiarimenti sulle deleghe. Qualora i tre consiglieri non dovessero invece presentarsi tra gli scranni dell’aula Pucci, lunedì, in prima convocazione non ci sarebbe il numero legale per aprire il consiglio comunale. Si passerebbe, quindi, a martedì, in seconda convocazione. Ma anche in questo caso, sempre nell’ipotesi che non ci siano ripensamenti dei tre dissidenti, si arriverà al massimo all’11 contro 11 di lunedì scorso, quando anche Petrelli votò con la maggioranza. A quel punto il bilancio non sarebbe approvato e partirebbe l’iter per il commissariamento. Un’ipotesi che neanche Cacciapuoti, Pepe e Marino vorrebbero, ma che resta una possibilità. Senza considerare i possibili colpi di scena da parte del sindaco Ernesto Tedesco, certamente stanco delle continue lotte intestine alla sua maggioranza.
5 Comments
elettore
se il sindaco scioglierà la giunta, lo voterò per sempre!
giovanni
campa cavallo che l’erba cresce!
giovanni
I ragazzi stanno aspettando che il capo dia loro qualche incarico ben remunerato.
Il problema è che per dare loro qualcosa di buono deve toglierlo a qualcun altro.
il nicchio
Petrelli , ovvero come frego i miei elettori..sono un uomo del centrosinistra…mai con la destra ..e come no s’è visto …a sindaco e daje sto strapuntino così finisce sta pantomima.
francesco
è,ma s’à d’à rivedè in giro,co la camicia troppo larga e l’assetto da “zecca” ,per cercar voti!
nun vedo l’ora!!!!!!!!!!!!!!!!!!!