Ventisei nuovi contagi nelle 72 ore comprese tra venerdì e ieri. Abbastanza, ma non tali da far ancora scattare il cosiddetto campanello d’allarme a Civitavecchia. Anche perché andando a vedere l’andamento della situazione nel corso dell’ultimo mese si trova una sostanziale stabilità proprio in quest’ultimo periodo. Osservando i report giornalieri forniti dall’assessorato regionale alla sanità e dalla Asl Roma 4 si vede che nel corso degli ultimi 30 giorni si è passati dai 36 casi certificati il 31 ottobre ai 99 di ieri.
Ma l’incremento maggiore si è registrato in particolare nelle prime due settimane, ovvero fino allo scorso 14 novembre. Da allora ad oggi, infatti, il numero dei contagiati presenti in città è cresciuto di sole 15 unità, un numero trascurabile. Vale anche la pena di ricordare che solo un anno fa, a Civitavecchia si contavano complessivamente 299 positivi, il triplo degli attuali. Eppure c’è preoccupazione. Una preoccupazione dovuta in parte all’allarme lanciato a livello internazionale per la scoperta di una nuova variante, denominata omicron, che apparentemente è molto contagiosa e anche per i comportamenti di gran parte delle persone, che sembrano aver dimenticato le raccomandazioni del passato e non osservano più le normali precauzioni che erano diventate abituali nel primo anno di convivenza con il coronavirus. Proprio alla luce di questa nuova situazione, il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha scritto una lettera ai sindaci e ai Prefetti del Lazio, affinché venga garantito ovunque il rispetto delle regole di sicurezza per la salute pubblica, considerato che la situazione epidemiologica tende al peggioramento e rende necessario un controllo puntuale e rigoroso sulla sicurezza dei comportamenti. “Ove necessario – conclude la missiva di Zingaretti – anche valutando l’adozione di misure particolari, sempre basandosi sull’incidenza del virus nelle varie realtà territoriali della Regione: mi riferisco in particolare all’obbligo di mascherine all’aperto, soprattutto nei luoghi di aggregazione e nei centri dello shopping”.