Afa e mancanza d’acqua. Piatti e bicchieri di plastica. Il desiderio di una doccia e di un bagno. Un miraggio che si ripete, con l’Amministrazione Comunale che parla di condotte che perdono, di lavori da fare, di pazienza. Pazienza che il presidente della Quarta Circoscrizione Stefano Ballotari non ha più, tanto da spingerlo a ricollegare la mancata erogazione dell’acqua all’articolo 340 del Codice Penale, che in caso di interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità prevede fino ad un anno di reclusione e da 1 a 5 anni di reclusione per i capi, i promotori o gli organizzatori. Ballotari parla di settimane al limite della dignità umana, dell’igiene e dell’umiliazione, stanco, come tanti cittadini, di sentirsi ripetere dagli uffici comunali che ci sono lavori, interventi e manutenzioni che, non a caso, coincidono con l’estate, con l’apertura degli stabilimenti balneari, dell’Aquafelix e delle città galleggianti, le tanto decantate navi da crociera. Una situazione veramente al limite, che dovrebbe essere affrontata con gli strumenti dell’emergenza, anche lavorando di notte, risarcendo i cittadini del costo dell’acqua minerale usata non solo per bere. Per questo la Quarta Circoscrizione è al fianco dei cittadini e chiede risposte immediate ed un’attenzione particolare da parte del Comune ai consorzi fornitori e garanzie sulla quantità d’acqua erogata attraverso i filtri di Aurelia. Intanto cresce la rabbia dei civitavecchiesi, non solo quelli che abitano nel territorio della Quarta Circoscrizione. Negli ultimi giorni, infatti, si sono moltiplicate le segnalazioni alla nostra redazione per la mancanza d’acqua. Un problema che sembra non risparmiare nessuno, tanto che oggi le proteste si sono levate anche dal centro storico.