Il Codacons presenta un esposto alle Procure della Repubblica di Roma e Civitavecchia, all’Autorità di Regolazione dei Trasporti e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, denunciando la vicenda relativa alla richiesta di sospensione del pedaggio autostradale per l’Autostrada A12 – tratto tra Roma e Civitavecchia.
“Una richiesta avanzata alla luce della presenza di un lungo cantiere – spiegano dal Codacons -che causa l’assenza totale della corsia di emergenza nel tratto coinvolto e di conseguenza provoca una chiarissima mancanza delle condizioni di sicurezza per gli utenti, e a cui Autostrade sta opponendo ragioni quantomeno singolari.
I fatti: vista la presenza del cantiere citato e l’assenza della corsia di emergenza nei tratti coinvolti dai lavori (un evidente inadempimento alle proprie obbligazioni nei confronti degli automobilisti e motociclisti in transito) il Codacons, nell’esercizio dei suoi scopi statutari, aveva chiesto (tramite esposto-diffida) di sospendere il pedaggio autostradale per l’Autostrada A12 – tratto tra Roma e Civitavecchia. Di fronte al rifiuto dell’azienda l’Associazione (con un ulteriore esposto-diffida) aveva rinnovato la richiesta di sospensione del pedaggio e aggiunto la richiesta di rimborso del pedaggio stesso per gli utenti che hanno percorso l’Autostrada dall’apposizione dei cantieri ad oggi, chiedendo al contempo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di disporre la chiusura immediata dell’autostrada.
In risposta Autostrade per l’Italia S.p.A. ha di nuovo respinto ogni addebito, ma – per ironia della situazione – nella stessa replica ha indicato ubicazione ed estensione dei tratti dell’autostrada A12 privi di corsia di emergenza, riconoscendo il problema sollevato dal Codacons. Senza contare poi il riferimento al vantaggio che deriverebbe all’utenza dai lavori una volta ultimati, o il cenno alla regolarità in sé dei lavori: passaggi che non compensano certo la possibilità – in assenza di corsia di emergenza – che l’automobilista (o il conducente di qualsiasi altro mezzo) sia costretto a fermarsi in mezzo alla careggiata con conseguente pericolo estremo di incidenti, anche gravissimi.
È evidente, arrivati a questo punto e considerato il protrarsi della situazione di inidoneità della A12 e il notevole pregiudizio in termini di sicurezza che gli utenti stanno subendo, l’obbligo di intervento in capo all’Autorità di Regolazione dei Trasporti, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alle Procure adite: è indispensabile infatti avviare le apposite indagini sull’eventuale configurarsi di responsabilità e – dall’altro – disporre la chiusura temporanea dell’autostrada A12 e/o la sospensione dell’obbligo di pagamento del pedaggio.
Per questo l’Associazione ha diffidato il MIT – Direzione Generale per le Strade e le Autostrade a disporre la chiusura immediata per l’Autostrada A12 – tratto tra Roma e Civitavecchia per mancanza dei requisiti, così come meglio circostanziato in narrativa, declassificandola a strada extraurbana. Il Codacons, inoltre, con l’esposto citato ha chiesto alle Procure adite di utilizzare “ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare in primis la rispondenza alla realtà dei fatti riportati e in caso positivo, conseguentemente, di procedere a tutti gli accertamenti del caso in merito alla verifica delle modalità di gestione della tratta autostradale menzionata, al fine di verificare il configurarsi di eventuali illeciti e responsabilità, pur ulteriori e diversi da quelli ipotizzati nel presente scritto, oltre che, in caso affermativo, di esperire l’azione penale”.