Ancora poche ore e anche questa sarà andata. Sta per chiudersi una delle campagne elettorali più scadenti di sempre, vissuta sottotono sia dai candidati che dai cittadini, apparentemente affetti da un disinteresse cronico e da una sorta di repulsione nei confronti di chi in qualche modo ha governato. Un aspetto, va sottolineato, ha reso almeno il lungo cammino verso le Europee e le amministrative meno angosciante: il rispetto reciproco mostrato dai candidati, sia dell’una che dell’alta consultazione elettorale. Zero polemiche, zero zuffe, pochissime contrapposizioni.
Eppure, scendendo sul lato strettamente locale, di argomenti per partire lancia in resta ce ne sarebbero stati, soprattutto da parte dei rappresentanti dello schieramento avverso a quello che sta per concludere la sua esperienza di governo. Invece, niente o poco niente, a dimostrazione di una civiltà e di una signorilità che devono essere rimarcate. Poco o niente anche sotto il profilo dei contenuti. Per la gran parte dei candidati alla massima carica cittadina è stato uno snocciolamento di vecchie e trite ricette, con la sensazione che in fondo non ci credessero neanche loro. Pochi gli elementi di novità, alcune anche di particolare livello, che però si sono in molti casi perdute nel mare magnum del nulla e del falso imperanti. Male anche sotto il profilo della propaganda, una volta elemento cardine e trainante delle campagne elettorali. Anche su quel versante poco di nuovo sotto il sole: le solite vele, qualche cena anche se in netta diminuzione rispetto al passato, abbastanza social anche se con poca convinzione, pochissimi manifesti. Tra questi, l’unica novità che sarebbe stato meglio non ci fosse: i “megamanifesti” apparsi negli ultimi dieci giorni proprio sulle plance. Vedere quegli enormi faccioni appicciati sulla lamiera ha dato davvero un effetto strano: sembrava di essere tornati indietro di 60 anni, alle elezioni del periodo post bellico nelle quali erano protagonisti Peppone e Don Camillo. In ultimo, l’aspetto sicuramente più sgradevole: l’uso dei bambini, in qualche caso disabili, nella propaganda. E’ stata sicuramente la pagina più brutta di questa campagna elettorale. Chi ne è stato protagonista, mandanti ed esecutori, dovrebbe vergognarsi e gli elettori dovrebbero regolarsi di conseguenza.
3 Comments
giovanni
A livello generale non ci dobbiamo lamentare perchè questi sno i politici che noi abbiamo scelto per rappresentarci.
In tanti li hanno votati per le loro promesse personali e quando non riuscivano a mantenerle cambiavano casacca trovando sempre qualche illuso che li votava.
Il grosso problema è che noi siamo sotto ricatto ossia per protesta o rinunciamo a votare o domenica votiamo il meno peggio.
Per le europee io l’unica ricerca di partito/i da votare è qualcuno che non appoggi la maestrina a cui qualcuno ha pagato la trasferta in Ungheria per fare casino altrimenti oltre al mensile da maestra dovremo pagare la trasferta al parlamento europeo.
sandokan
è vero, è stata una campagna elettorale triste e spenta (come la città ,del resto) ,è un pò come se tutti avessero paura di vincere…………
chissà cosa c’è sotto, forse qualche bubbone pronto a esplodere.
giovanni
Il grosso problema sono le centrali che a vederle già da ora stanno ferme e è tragico che non abbiamo alternative credibili