“Pagare 13.20€ a pasto giornaliero per due bambini o bambine che vanno alla scuola pubblica a fronte di un isee da fascia media della popolazione è un fatto di ingiustizia sociale. La mensa scolastica fa parte a pieno titolo dell’educazione e della scolarizzazione degli alunni e delle alunne”. Inizia così l’intervento della consigliera comunale di Alleanza Verdi Sinistra, Valentina Di Gennaro, in merito all’innalzamento dei costi per il servizio mensa.
“Insegna una corretta alimentazione – riprende Di Gennaro – la condivisione del pasto, le regole sociali, una corretta postura e un corretto comportamento a tavola, il rispetto per chi ha cucinato e sproporzionato. È parte integrante del tempo pieno scolastico o dei rientri pomeridiani settimanali. Abbassa le differenze sociali e permette a tutti e a tutte di avere un pasto completo, bilanciato e corretto.
La scuola è il luogo in cui la società civile ha deciso stiano i propri figli e le proprie figlie e in cui facciano esperienza del mondo al di fuori della famiglia. La situazione che si è venuta a creare con l’aumento del pasto e la diminuzione delle fasce della contribuzione economica da parte della giunta Tedesco è grave da vari punti di vista.
Sia dal punto di vista della didattica che della logistica, infatti, depotenzia i tempi pieni, per chi andrà prima a prendere i figli più volte a settimana, creando caos nella comunità scolastica e nella programmazione, apre un divario di diseguaglianze sociali tra chi potrà rimanere sempre a pranzo e chi no. Grava ovviamente sulla situazione sociale, mettendo in difficoltà economica le famiglie che non hanno alternative, caricando ulteriormente di spostamenti e mobilità urbana chi deve andare a prendere anche all’ora di pranzo i figli a scuola contando sui parenti e sui nonni.
È grave perché questa situazione andrà a incidere sull’occupazione femminile che già come sappiamo è più fragile e precaria. Questa amministrazione ha cercato da subito un dialogo con la ditta risultata vincitrice dell’appalto.
Condivido, essendo coinvolta anche personalmente, le preoccupazioni e le difficoltà delle famiglie e sarò a sostegno di qualsiasi tipo di interlocuzione con l’amministrazione. Faccio mio e condivido l’impegno dell’assessora Tinti nel continuare a mantenere un confronto con la ditta appaltatrice per trovare soluzioni alle difficoltà oggettive che sono emerse, cercando di risolvere la situazione: compresa una eventuale verifica della legittimità del provvedimento o, in alternativa, l’adozione di soluzioni che l’amministrazione riterrà di adottare per il ripristino di condizioni di equità di accesso alla mensa”.