Sconti sul primo e sul secondo figlio e la riduzione per una parte delle famiglie che sono in quarta e quinta fascia ISEE. Sono queste le buone notizie sul problema dei rincari delle mense che sono state annunciate ieri sera nell’incontro tra l’amministrazione comunale e le famiglie dei piccoli studenti delle scuole dell’infanzia e primarie cittadine. All’aula Pucci, ad aprire la seduta è stato il sindaco Marco Piendibene che ha spiegato di aver registrato, proprio poche ore prima, un passo in avanti da parte della Vivenda, la società che si è aggiudicata il bando per il servizio di refezione scolastica per i prossimi quattro anni.
La ditta ha contattato il primo cittadino e gli ha assicurato lo sconto del 50% per il secondo e terzo figlio, vantaggio che era scomparso nell’ultimo bando emanato dalla precedente amministrazione insieme alla presenza delle otto fasce ISEE, ridotte a cinque. Piendibene ha poi aggiunto che i 30.000 euro per le mense biologiche, in arrivo dalla Regione Lazio e annunciati qualche giorno fa dalla consigliera regionale di Fratelli d’Italia Emanuela Mari, saranno distribuiti alle famiglie che più hanno subito un incremento rispetto agli anni passati, quelli della quarta fascia ISEE, immediatamente sotto i 20.000 euro, e parte della quinta, ovvero quelli appena sopra. Per fare questo, è stato dato mandato all’assessorato alla Pubblica Istruzione e agli uffici competenti di prevedere le modalità di assegnazione. “Questi sconti sono una vostra vittoria – ha affermato Piendibene rivolgendosi alle famiglie – mi ha fatto molto piacere vedere grande solidarietà tra genitori, che hanno lottato insieme per un obiettivo comune. Un grazie anche alle scuole, che hanno dato il loro contributo gestendo al meglio la protesta e l’alternanza di pasti domestici e pasti alla mensa”. L’assessore alla Pubblica Istruzione Stefania Tinti ha poi spiegato che il 23 ottobre prossimo è in programma un nuovo incontro con la società Vivenda, per affrontare alcune criticità che i genitori avevano segnalato sul menù che viene servito ai bambini. Alcuni genitori hanno poi chiesto delucidazioni sulla possibilità da parte delle scuole di chiedere alle famiglie di scegliere in modo definitivo tra mensa scolastica e pasto domestico. “La legge dice che non si possono obbligare i genitori a fare questo tipo di scelta – ha spiegato Tinti – e quindi si possono alternare pasti alla mensa a pasti domestici. Per le scuole avere una flessibilità totale in questo senso è difficile, per cui chiedo ai genitori di organizzarsi, magari di settimana in settimana, avvertendo con anticipo sulla scelta”. Di questi temi, e altri più specifici per ogni istituto, l’amministrazione comunale discuterà direttamente con i dirigenti scolastici in un incontro che sarà organizzato a giorni. “La comunità scolastica – ha sottolineato Valentina Di Gennaro di Avs, che insieme all’assessore Tinti si è occupata della questione – composta da genitori, professori, dirigenti scolastici e ragazzi, esiste e questa ne è stata la dimostrazione. Da agosto abbiamo lavorato per arrivare alla soluzione di questo problema, scegliendo la comunicazione diretta e franca con le famiglie. Credo che questo abbia pagato”.
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giovanni
Quando eravamo più stupidi si andava a scuola solo nella mattina e qualcuno solo al pomeriggio.
Poi le cose sono cambiate a seguito dell’emancipazione delle signore che hanno occupato posti di lavoro le scuole hanno dovuto far lezione anche nel pomeriggio per cui sono state realizzate mense per gli alunni con costi molto variabili