Sulla recente querelle relativa alla intitolazione di Via Alberto Guglielmotti interviene anche Roberta Galletta, secondo la quale potrebbe esserci stata una doppia intitolazione alla via.
“La vicenda è stata portata a conoscenza della città dal giornalista Flavio Martino – afferma Galletta – che sostiene, portando a testimonianza di fonte le parole dei discendenti Guglielmotti, che la via che unisce piazza Vittorio Emanuele alla zona del Mercato, tra il palazzo Foschi e la Chiesa Cattedrale, sia stata dedicata tra le due guerre al giovane Alberto Guglielmotti, pluridecorato sottotenente di complemento morto in servizio durante la Prima Guerra Mondiale, e non al domenicano Padre Alberto Guglielmotti, religioso, teologo, storico, bibliotecario casanatense e accademico della Crusca e dei Lincei e studioso, uomo di altissima cultura, autore tra le altre cose della “Storia della Marina Pontificia” e del “Vocabolario marino e militare”, vissuto nel XIX secolo e parente del militare suo omonimo, come molti invece hanno sempre creduto. In questa occasione Enrico Ciancarini, presidente della Società Storica Civitavecchiese e noto storico e studioso, ha però confutato la teoria di Martino producendo le prove da quelle che nella ricerca storica si chiamano “fonti”, ovvero una documentazione dell’epoca rappresentata da articoli del periodico “il Fiorello” del 1883 in cui si dava notizia sia del conferimento della via al domenicano da parte del Comune di Civitavecchia sia di una comunicazione scritta dal religioso al Comune per ringraziare della dedica, chiarendo così l’errore di Martino e dimostrando la piena titolarità della via a Padre Guglielmotti. Poiché la querelle storica ha tenuto banco sui quotidiani locali per una decina di giorni anche con toni abbastanza accesi e conoscendo sia Martino quale giornalista serio e attento, soprattutto per alcune sue recenti prese e giuste prese di posizione contro la forzata re-intitolazione della Terrazza Guglielmi e del Molo Sardegna di cui non si ravvisava la necessità, ho cercato di capire se qualche altra cosa, oltre alla testimonianza dei discendenti dei Guglielmotti che lo stesso Martino porta a prova ma che in verità hanno testimoniato solo verbalmente non producendo fonti diverse e dunque non attendibili in maniera totale, avesse potuto trarlo in inganno. Ho dunque verificato che in una edizione di una guida della città di Civitavecchia prodotta da Armando Blasi, del 1980 si attribuisce al giovane militare e patriota la via in questione, mentre in una pubblicazione a cura dei Lions del 1992 gli autori Cascioni, Chiricozzi e Sassu attribuiscono la stessa via al padre domenicano, aggiungendo che ”Civitavecchia ha avuto un altro figlio illustre dello stesso nome, Alberto Guglielmotti, nato nel 1896”. E allora? Ognuno utilizza gli strumenti che ha a disposizione, come quelli di indagine giornalistica di Martino, ma quando è necessario stabilire la verità credo sia importante attenersi a strumenti documentaristici e più approfonditi, come le fonti del tempo, e in questo caso, nonostante la guida di Blasi prodotta però dopo molto tempo dalla morte dei due Gugliemotti, proprio un periodico, ”Il Fiorello” del 1883, quindi contemporaneo del domenicano e unica fonte attendibile, almeno per ora, trovata e citata da Ciancarini, ristabilisce la verità storica, con una sorta di contrappasso per il giornalista Martino, perché proprio da un giornale è stato sconfessato. Perché le parole di un discendente non contemporaneo difficilmente possono essere più attendibili di una cronaca del Tempo, quando esiste, come quella presentata da Cinciarini con “Il Fiorello” Poi tutto può accadere, magari tra qualche anno salta fuori un documento che conferma una possibile doppia intitolazione della stessa via sia a Padre Alberto che al sottotenente Alberto. Ce lo dirà solo il Tempo, il vero grande protagonista della Storia”.