Un venerdì nero sul piano ambientale, quello appena trascorso per Civitavecchia. Andando infatti a leggere il report giornaliero pubblicato sul sito istituzionale dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale emerge che nell’arco delle 24 ore la media delle polveri, in particolare del PM10 è stata superiore, uguale o vicina ai limiti fissati dalla Legge. In particolare, il valore di 50 microgrammi al metro cubo che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità non dovrebbe essere superato è stato invece scavalcato nella postazione di viale Togliatti, dove si sono raggiunti i 52 microgrammi.
Al Porto si è arrivati alla soglia limite di 50 microgrammi, mentre nella postazione di Villa Albani la media giornaliera è stata di 46 microgrammi. Ovviamente trattandosi di medie giornaliere è evidente che in alcuni momenti tra le 24 ore si è andati ben oltre le soglie di legge. Una situazione molto particolare, considerata la ridotta attività del porto e il fatto che la centrale di Torre Valdaliga Nord è ormai spenta da mesi. Una situazione probabilmente influenzata dalle correnti provenienti dal Sahara, ma che nel resto della regione si sono sentite molto meno rispetto a Civitavecchia. A Roma città, infatti, la media del PM10 nella giornata di venerdì 14 marzo non ha superato mai i limiti di legge, arrivando al massimo di 44 microgrammi nella centralina di Cipro e di 42 in quella di Arenula. Nella provincia di Frosinone, quella solitamente a maggior rischio ambientale, non si è andati oltre i 31 microgrammi misurati a Colleferro. Più alti i valori in provincia di Latina, con Gaeta a 49 microgrammi e Aprilia a 42, entrambi comunque al di sotto della soglia di allarme.
5 Comments
giovanni
Per carità non potete dare la colpa a industrie varie ma solamente al traffico cittadino.
Una volta quando eravamo più stupidi era stat messa la regola delle targhe alterne.
Oggi con il quadruplo di automibili non facciamo nulla solo perchè non si può dare la colpa a qualcuo.
sandokan
considerando il traffico di Roma,ben maggiore di quello di Civitavecchia,resta l’ovvia conclusione che l’indiziato maggiore sia il porto!
facciamo qualcosa??
manu
52.000 abitanti e 170.000 auto. Una città preda del traffico,di mezzi vecchi ed inquinanti che scorazzano. Ieri al viale ed oggi sulla mediana giravano due mezzi che emettevano un fumo bianco,che neanche all’elezione del papa in Vaticano hanno visto. Torno a ribadire che al comune stanno solo scaldando i banchi e mangiando alla grande, fregandosene altamente delle problematiche reali della città. Nessun controllo della Polizia locale (impegnata a sostare al bar della pista) né tantomeno delle forze dell’ordine. CivitaMerda. Complimenti agli organi amministrativi.
giovanni
Mi sembra che ci intendiamo bene e Sandokan da la colpa al porto che sono anni che aspetta l’elettrificazione delle banchine.
Forse non esce mai in strada.
mongibel
Venerdì le auto erano sporche di polvere del deserto. Non è che il porto o il traffico fanno sforare i limiti solo una tantum. Certamente Civitavecchia per essere una città in un territorio poco antropizzato, in riva al mare e quindi soggetta alle brezze dovrebbe avere un’aria pulitissima. invece i dati ci indicano mediamente valori simili a quelli di una abbastanza entro i limiti con pochissimi sforamenti annui. in poche parole la presenza non trascurabile di tutte le nostre fonti è semplicemente mitigata dalla nostra favorevolissima situazione geografica. Bisogna anche dire le centraline che rilevano le PM 10 non fanno distinzione della natura delle polveri, quindi anche le polveri del deserto e la salsedine partecipano a questo particolare rilevamento.