Settimana decisiva in Regione per la variante termale, licenziata dal consiglio comunale di Civitavecchia e successivamente sospesa alla Pisana in attesa di ulteriori chiarimenti. È fissata per il prossimo martedì 23 giugno alle 10.30 una seduta della Commissione Urbanistica regionale, che prevede comunicazioni dell'assessore all'Urbanistica, Esterino Montino, proprio in riferimento "all'approvazione della variante al Prg di Civitavecchia, relativa alla zona turistico termale". Si tratterà di verificare, quindi, quali orientamenti sono emersi a seguito delle audizioni in commissione del sindaco Moscherini e delle associazioni ambientaliste, e delle tante polemiche sul provvedimento. Polemiche che non si fermano.
Le dichiarazioni del responsabile unico del procedimento, Massimo Piacentini, che aveva accusato l'Associazione Agraria di avere ritardato l'iter della variante, non sono piaciute all'attuale dirigenza. Il neo-presidente, Franco Barlafante, il consigliere di minoranza Menotti Demichelis e il segretario generale dell'associazione, Maurizio La Rosa, hanno rispedito al mittente le accuse. L'Agraria ha fornito copia del carteggio intercorso con l'amministrazione comunale sull'argomento. La prima lettera il Comune la spedisce all'Associazione solo nel maggio del 2005, e cioè due anni dopo che la Regione Lazio aveva inviato le proprie prescrizioni al Comune in riferimento ai terreni di demanio collettivo ricadenti nel perimetro della variante. L'Agraria nel 2005 assicura il proprio impegno pur dicendosi oberata di lavoro. La svolta arriva con la gestione del commissario prefettizio Angelo Di Caprio, quando l'Agraria comunica che nella variante sono compresi quattordici ettari ad uso civico. Il Comune – sempre secondo l'Agraria – non ne tiene conto e inspiegabilmente procede con un perito di parte, il quale conclude che solo un ettaro è interessato dagli usi civici. Entra in ballo anche la Regione e la perizia di parte si rivela errata. Si ricomincia daccapo. Solo nel 2008 Comune e Agraria iniziano a ragionare insieme e avviano la legittimazione dei terreni. E a Piacentini oggi si rivolge di nuovo l'assessore allo Sviluppo Aldo De Marco, il quale afferma di non voler più rispondere al dirigente, ribadendo però che il problema politico resta e che attende risposte da parte del sindaco Moscherini in merito alla sua rimozione.