Trecentocinquanta cani scomparsi, di cui quasi trecento regolarmente microchippati. A denunciarlo il fenomeno è Monica Volpi, cittadina civitavecchiese che dal 2018 raccoglie e cataloga segnalazioni attraverso il gruppo Facebook “Animali smarriti a Civitavecchia e dintorni (Lazio)” e, più recentemente, con il supporto della pagina nazionale “Scomparsi Italia”. La mappa delle sparizioni racconta una realtà inquietante: 80 cani spariti nel Lazio, 28 solo nel comprensorio locale.
Civitavecchia guida la lista con 8 casi, seguita da Santa Marinella e Tarquinia (4 ciascuna), Tolfa e Cerveteri (3), Santa Severa e Ladispoli (1). In tutto il Paese, sono 344 i cani scomparsi, 298 dei quali dotati di microchip, il sistema che dovrebbe garantire tracciabilità e poi il ritorno a casa in caso di smarrimento. Ma evidentemente non basta. Volpi aggiorna regolarmente, due volte all’anno, i dati, contattando uno per uno i proprietari per verificare se l’animale è stato ritrovato e se l’appello va mantenuto attivo. «Sono numeri reali e in costante aggiornamento – spiega ma la situazione è certamente peggiore, visto che non tutti segnalano la scomparsa, e molti non denunciano». Quello che manca, secondo Volpi, è l’attenzione istituzionale: «Il microchip è l’unico strumento ufficiale per ritrovare un cane. Ma troppe volte, quando viene ritrovato un animale deceduto, nessuno controlla il chip e i proprietari restano all’oscuro. Altri cani, vengono sottratti per essere rivenduti. È un fenomeno che nessuno vuole affrontare, tantomeno le autorità competenti». La battaglia di Monica inizia da una vicenda personale: la scomparsa del suo cane, Lobo, un pastore australiano svanito nel nulla nel 2018 dal Casaletto Rosso. Nonostante una mobilitazione senza sosta, fatta di volantini, appelli sui media, ricerche nelle campagne e segnalazioni alle forze dell’ordine, nessuna traccia del cane. E storie come quella di Lobo si ripetono in tutta Italia, visto che sono rarissimi i casi a lieto fine. Uno dei cani scomparsi nel comprensorio, racconta Volpi, «è stato ritrovato anni dopo in Francia. Era stato preso da turisti e portato oltre confine. Ma sono eccezioni. Nella maggior parte dei casi, i cani spariscono nel nulla». Intanto Monica Volpi continua il suo lavoro di raccolta e segnalazione. «Resto a disposizione delle autorità per fornire i dati e i contatti dei proprietari. Ma serve un cambio di passo. Le istituzioni non possono più far finta di nulla».