Questa mattina, mentre il sindaco Moscherini anticipava l’inizio dei lavori per la realizzazione delle casette di legno, l’area interessata, nel quartiere San Liborio, veniva nuovamente simbolicamente occupata da quanti, già nel settembre scorso, avevano dato vita ad un lungo presidio. Sulla questione si registra anche l’intervento del capogruppo del PD, Alessio Gatti, che stigmatizza l’atteggiamento del sindaco e della giunta ed esprime solidarietà "a coloro che da tempo si battono, con manifestazioni pacifiche, per fermare questo scempio".
"L’emergenza abitativa – aggiunge Gatti – va affrontata con un ragionamento serio con l’Ater. Palazzo del Pincio, al contrario, ha sempre ignorato questa strada mettendo in atto un gioco di forza con l’azienda che aveva e ha a disposizione oltre 30 milioni di euro, stanziati dalla Regione per costruire gli alloggi a Torre d’Orlando. Invitiamo quindi il sindaco a rivedere questa scellerata soluzione, la quale comunque presenta anche problemi di natura urbanistica e a farsi promotore di un tavolo tra forze politiche, sociali, ater e comitati per trovare una strada seria e condivisa".
“Quanto accaduto questa mattina è l’ennesima riprova che le casette di legno sono un progetto ingiusto e inadeguato ad affrontare l’emergenza abitativa del nostro territorio.” A dichiararlo è Enrico Luciani, consigliere di Sinistra e Libertà alla Regione Lazio. “La protesta dei cittadini che questa mattina ha di fatto bloccato l’apertura dei cantieri è un chiaro invito al Sindaco ad abbandonare il progetto e pensare a soluzioni alternative con case vere, in mattone, da consegnare ai cittadini in attesa di una casa. Proprio all’amministrazione comunale voglio ribadire quanto più volte detto: perché continuare a proporre una soluzione solo emergenziale e non procedere alla costruzione di case popolari vere a Torre D’Orlando complete di servizi? Quei terreni infatti sono già a disposizione dell’Ater e la Regione Lazio ha provveduto, ormai dal 2008, a reperire risorse economiche sufficienti alla costruzione immediata di 300 alloggi. Una operazione che non solo è doverosa nei confronti dei cittadini in emergenza abitativa, ma che può rappresentare anche un buon volano per l’occupazione per i Civitavecchiesi e per le aziende locali. La caparbietà con cui si insiste sul progetto casette di legno fa sorgere il sospetto che sia più vantaggioso tenere i cittadini in emergenza e continuare a dare spazio al mercato privato degli alloggi, sempre meno accessibile a causa dei prezzi esorbitanti".