Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i 7 giovani arrestati nell’ambito dell’operazione dei carabinieri Gold Camp, che ha sgominato un traffico di cocaina ed hashish in città. Lo hanno fatto di fronte al gip Angelo Giannetti nel pomeriggio di oggi presso il carcere di borgata Aurelia nel corso dell’interrogatorio di garanzia. L’unica, tra i sette detenuti, a fornire dichiarazioni è stata Simona Lucia, assistita dall’avvocato Daniele Barbieri, che ha negato ogni addebito, affermando di essere una semplice assuntrice di hashish.
Tutti gli altri, come detto, hanno fatto scena muta di fronte al gip. Quest’ultimo, si è invece riservato in merito alle richieste di scarcerazione o, in subordine, di misure meno restrittive, come per esempio i domiciliari, avanzate dai legali di difesa. Il giudice Giannetti ha chiesto anche il parere del pubblico ministero Margherita Pinto, titolare dell’indagine, che dovrà fornirglielo e solo successivamente il gip scioglierà la sua riserva e deciderà in merito. Più che probabile che gli avvocati, qualora la decisione del giudice dovesse essere di conferma della custodia cautelare in carcere, avanzino la stessa richiesta al tribunale della libertà. Gli altri tre giovani sottoposti agli arresti domiciliari invece, verranno interrogati venerdì prossimo, probabilmente presso il tribunale di Civitavecchia.