Una serie di dimissioni a catena che preannunciano una situazione dagli esiti decisamente imprevedibili, se è vero come ha dichiarato ieri il sindaco Moscherini che sarebbe in atto un tentativo di golpe nei suoi confronti, da parte di un settore del Pdl. In realtà, a vedere la disposizione della forze in campo a oggi, il dissenso del Pdl rispetto al rimpasto di giunta appena concluso, sembra interessare praticamente tutto il partito.
Dopo quelle del capogruppo, Dimitri Vitali, infatti, stamattina sono arrivate le dimissioni da tutti gli incarichi amministrativi anche da parte dei consiglieri comunali della ex Alleanza Nazionale, Annita Cecchi e Claudio La Camera, che hanno lasciato sia le deleghe ricevute dal sindaco sia la presidenza delle rispettive commissioni. Una strada che ieri aveva percorso anche Sandro Scotti e che oggi ha seguito anche Pier Paolo Pallassini, ex Forza Italia, il quale allo stesso modo si è dimesso dalle commissioni e ha lasciato le deleghe. Insomma, defezioni di massa da parte del Pdl che proprio oggi, lanciando un segnale chiarissimo, va a costituire il suo gruppo consigliare. Lo hanno annunciato Vitali, La Camera e la Cecchi, in una nota stampa, con la quale hanno dichiarato “ufficialmente sciolto il gruppo di Alleanza Nazionale”, costituendo quello del Popolo della Libertà e nominando contestualmente come capogruppo lo stesso Vitali. Nel frattempo l’ex assessore Aldo De Marco non poteva mancare di rispondere a tono all’accusa di essere un fannullone della politica lanciatagli ieri dal primo cittadino. De Marco parla di “sarcasmo da osteria” da parte del sindaco e dice che se le sue assenze in giunta sono state lampanti è accaduto perché spesso non veniva nemmeno avvertito delle giunte, “convocate solo qualche ora prima e il cui ordine del giorno veniva completamente stravolto”, sottolineando che negli incontri di settore il ruolo del suo assessorato è sempre stato “delegittimato”. De Marco parla di Moscherini come di “un uomo piccolo piccolo che usa squallidi argomenti” mentre “la cronaca politica sta confermando le difficoltà provocate dal rimpasto in tutto il Pdl, che lei – dice De Marco al sindaco – ha mandato in pezzi, mentre l’amministrazione ormai si regge solo grazie a mercanteggiamenti e favori personali, con un sindaco prigioniero di una sindrome di onnipotenza, chiuso in una torre d’avorio insieme ai suoi cortigiani”. De Marco annuncia che, anche come primo degli eletti del Pdl, non farà sconti. I contenuti integrali della lettera aperta di De Marco sono consultabili più sottonell’hompage.