Presenti solamente cinque membri su trentuno, ossia il presidente dell’Autorità Portuale, Fabio Ciani, il sindaco Moscherini, il rappresentante delle Ferrovie e due rappresentanti sindacali. Risultato: il comitato portuale di questa mattina, con all’ordine del giorno la revisione della pianta organica, è andato deserto. Un fatto che non ha sorpreso il presidente Ciani, il quale nel pomeriggio ha dichiarato che evidentemente, alla luce della situazione che si registra in porto, i membri del comitato portuale hanno ritenuto opportuno non partecipare, evitando di prendere posizioni in attesa che si chiuda la vicenda del paventato commissariamento”.
Una vicenda, questa, che secondo il numero uno di Molo Vespucci, come sempre in simili circostanze , “non sta sortendo altro effetto che quello di danneggiare l’ente, mettendo in fibrillazione chi oggi ha delle responsabilità”. Come noto, il Ministero ha chiesto all’Autorità Portuale di chiarire i famosi dodici punti, rispetto ai quali sono state ravvisate delle presunte irregolarità nella gestione dell’ente. Ma come ha detto lo stesso Ciani “si sta verificando una situazione piuttosto singolare. Dei dodici punti che ci sono stati contestati dal Ministero – ha dichiarato ancora Ciani – a detta dello stesso direttore generale ne sono rimasti aperti solo due, ridotti di fatto a uno”. Il primo è quello relativo all’incarico conferito ai due autisti, dipendenti della Regione Lazio, questione risolta con la revoca dell’incarico da parte di Ciani. Il secondo problema riguarda l’iter procedurale di alcune concessioni, cosa che comunque riguarderebbe aspetti burocratici. Tempo dieci giorni, a partire da oggi, per fornire chiarimenti su questo ultimo aspetto, dopo di che il Ministero deciderà se chiudere o meno al procedura di commissariamento dell’ente.