“E’ emblematica la dichiarazione resa dal Direttore Generale del Comune di Civitavecchia, in merito alla calunnia secondo cui “l’attuale amministrazione denigra i suoi dipendenti”. Simone Giganti nella sua arringa, dà però la sensazione di voler più addolcire e giustificare gli strafalcioni amministrativi commessi, rispetto soprattutto l’epurazione di risorse umane avvenuta all’indomani dell’insediamento del ex reuccio del porto. Questo pesante ruolo di difensore e “persecutore” che, di certo per legge, non rientra tra le competenze di un Direttore Generale, Giganti lo ha svolto egregiamente, proprio per quel tanto acclamato principio di meritocrazia che ha saputo dimostrare in tre anni di vera e propria sudditanza politica”. “Ma veniamo ai fatti. Le richieste dei sindacati, che Giganti definisce inaccettabili, non sono altro che la giusta applicazione del contratto decentrato. Non soltanto ma, stando ai conti, calcolati dalle OOSS, perché l’ufficio a guida della Michelli sembra li abbia sbagliati circa una decina di volte, pare che l’evidenza smentisca clamorosamente ciò che il Direttore Generale ha dichiarato in conferenza stampa. Non è assolutamente vero che l’ente è costretto per carenza dei fondi a spalmare la progressione orizzontale solo sul 45% dei dipendenti anziché sul 55% degli aventi diritto. Perché la direzione generale non vuole garantire con appena 18 mila euro in più, sui 156 mila stanziati, tutti gli aventi diritto alla progressione cioè il 55% dei dipendenti? La realtà sta nel fatto che i 2 milioni di euro stanziati nel fondo, l’ente se li vuole gestire con i soliti metodi clientelari da una parte, e con il concetto del dividi ed impera dall’altra. Giganti sa che è di gran lunga più conveniente e meno impegnativo elargire 350 mila € di produttività, piuttosto che attribuire una progressione economica orizzontale, riconoscendo in maniera permanente la professionalità maturata e l’impegno del personale nello svolgimento concreto dell’attività lavorativa, salvaguardando l’apporto professionale maturato anche ai fini pensionistici.
Come mai a Giganti non vengo dubbi sull’aumento del costo del personale, quando si tratta di assumere decine e decine di persone con l’art.90? Come fa Giganti, per i dipendenti del comune, a parlare “di pratica selettiva su base meritocratica”, tra l’altro prevista per legge, quando proprio lui ha avallato tutti i capricci del suo capo distribuendo assunzioni a personaggi pressoché sconosciuti, di cui non si conoscono né le capacità professionali, né il pregevole operato che fino ad oggi hanno svolto in comune? E infine, ma non con vena polemica, ma per chiarezza. Possibile mai che a Civitavecchia, e in special modo a Palazzo del Pincio, nessuno dica niente sullo smembramento dei tanti uffici perpetrato fino ad oggi? E’ vero che sindaco e giunta hanno competenze molto elastiche in materia, ma quando tantissimi dipendenti si lamentano dei propri dirigenti, o quando addirittura si chiede la rimozione come per l’Arc. Collia (ex settore Ambiente), quando moltissimi altri firmano la richiesta di trasferimento ad altro incarico, non viene il dubbio a qualcuno (a Giganti soprattutto) che c’è qualcosa che non funziona? Quale è il ruolo del Direttore Generale, garantire forse delle posizioni politiche? Cosa c’è di tanto attraente nell’ormai ex assessorato all’ambiente tale da giustificare l’imposizione di un dirigente mal tollerato, dalla maggioranza dei dipendenti? Il direttore generale farebbe meglio a convocare subito i sindacati (senza aspettare i 15 giorni preannunciati) ed a ragionare con loro. Perché fare la guerra al personale? E’ illogico e puerile. Se davvero si vuole migliorare la pubblica amministrazione è giusto farlo attraverso la meritocrazia, ma senza imposizioni, bensì con la ragionevolezza e, soprattutto, senza voler mostrare inutilmente i muscoli contro la parte più debole”.
IL COORDINATORE POLITICO DI FREEDOM
FABIANA ATTIG