Sdegno e rabbia tra i componenti del comitato per l’acqua pubblica. Lo svolgimento del referendum cittadino contro la megadiscarica e la privatizzazione dei servizi pubblici, infatti, sembra aver subito uno stop inaspettato. La giunta comunale ha eliminato uno dei tre dirigenti della commissione tecnica che avrebbe dovuto esprimere il parere definitivo sulla votazione, scatenando le proteste dI comitato e cittadini.
Dopo la decisione dell’amministrazione comunale, che ha poi cercato di rimediare proponendo una modifica del regolamento del referendum, il rischio che le consultazioni vengano annullate è alto. “La decisione del comune – afferma Roberto Bonomi, esponente del Prc – è vergognosa. Di fatto viene proibito ai cittadini di esprimersi, considerato che i tempi per attuare la modifica del regolamento sono talmente lunghi da impedire che il referendum possa svolgersi in concomitanza di quello del 12 e 13 giugno. Da parte nostra, non possiamo che informare la prefettura di Roma, affinché si chiarisca il perché i civitavecchiesi sono stati privati del diritto di votare per il referendum. Un altra prova che dietro lo sfascio dei servizi pubblici c’è la scellerata gestione della giunta Moscherini”. Intanto il comitato per l’acqua pubblica fa sapere che metterà in atto numerose proteste pacifiche per manifestare il proprio sdegno. Al termine della conferenza stampa di oggi, alla quale i rappresentanti del comitato hanno partecipato con una benda sulla bocca in segno di contestazione, è stato esposto un manifesto sul terrazzo del comune con la scritta “No al furto di democrazia, Referendum subito”.