Centinaia di studenti questa mattina hanno protestato contro i tagli del governo al settore dell’istruzione. La manifestazione è partita dal Baccelli, dove decine e decine di alunni hanno occupato l’istituto. Da lì è partito un corteo improvvisato che ha raggiunto il Calamatta. La marcia è poi proseguita attraversando la città, fino a giungere alla Marina, dove centinaia di alunni provenienti da tutte le scuole superiori di Civitavecchia si sono ritrovati sotto la statua del bacio per un’assemblea generale, nel corso della quale hanno discusso sulle prossime iniziative da intraprendere per continuare a protestare contro i tagli imposti dal governo.
“Non possiamo rimanercene con le mani in mano – spiega uno degli studenti –. Il governo sta continuando ad operare tagli incredibili al settore dell’istruzione, mettendo a rischuio il nostro futuro. Vogliamo inoltre che venga ritirato il decreto Aprea, un provvedimento governativo che apre la strada alla privatizzazione delle scuole. Questo non possiamo permetterlo”. Una protesta che dunque ha visto una grande partecipazione, anche se alcuni docenti non vedono di buon occhio la mobilitazione degli alunni. “Purtroppo – aggiunge un’altra ragazza – alcuni professori non sono d’accordo con la nostra manifestazione. È un peccato, perché quello che il governo sta facendo interessa non solo noi alunni ma anche dirigenti e insegnanti. Proprio per questo abbiamo preferito l’occupazione ad altre forme di protesta. Vogliamo far sentire la nostra voce, senza scendere a compromessi. Nelle scorse settimane abbiamo partecipato a manifestazioni, cortei e scioperi e non abbiamo ottenuto risultati. Ora vogliamo che qualcuno ci ascolti”. Per questo gli studenti chiedono un interessamento e un intervento da parte del mondo politico. “Abbiamo ricevuto il sostegno da parte di alcuni movimenti – proseguono –. Questo vuol dire che qualcuno ha capito il senso delle nostre proteste. È bene rimanere uniti, ne va del futuro delle prossime generazioni”.