Il Consiglio di Amministrazione dell’Ater, nella seduta svoltasi martedì scorso, ha approvato il Protocollo d’Intesa Ater – Comune di Civitavecchia – Provincia di Roma, volto al recupero dell’area di via Canova e dell’immobile ivi situato di proprietà della Provincia. Il protocollo d’intesa sarà ufficialmente sottoscritto domani alle 9 nel corso di una cerimonia che avrà luogo a Palazzo del Pincio.
“Con questo Protocollo d’Intesa – spiega il Presidente dell’Ater Gino Vinaccia – si intende procedere ad un’importante opera di riqualificazione e recupero di un’area e di un immobile che, a parte l’abbandono, presenta diversi problemi di sicurezza. Con il via libera dato alla sottoscrizione di questo accordo, il Cda dell’Azienda, che ringrazio, ha dimostrato grande sensibilità verso una tematica sociale quale l’emergenza abitativa, che riveste notevole importanza nella nostra città”. In particolare, è prevista la cessione da parte della Provincia di Roma dell’edificio e dell’area in comodato d’uso gratuito per 99 anni sia all’Ater che al Comune di Civitavecchia. “L’Ater – spiega Vinaccia – sulla base di quanto previsto nel Protocollo, avrà l’onere di predisporre la progettazione degli interventi da realizzare e di adempiere a tutti i provvedimenti concernenti l’appalto e la gestione dei lavori. L’intervento di riqualificazione – prosegue il Presidente dell’Ater – prevede la demolizione delle strutture attualmente esistenti e la ricostruzione ex novo del fabbricato, con la destinazione del piano terra a sede di locali da adibire ad aule di scuola materna e del primo piano ad alloggi sociali per anziani ed altre categorie che versano in condizioni di disagio economico, nonché per studenti e nuclei familiari monoparentali, da concedere in locazione a canone sostenibile. L’Ater, nel limite delle previsioni finanziarie indicate nello studio preliminare di fattibilità, già trasmesso alla Provincia di Roma, sosterrà la spesa prevista in euro 1.651.564, 17, in parte con il contributo di 900 mila euro stanziato dalla Regione Lazio e per la parte residua con fondi propri provenienti dall’alienazione degli alloggi”.