“Apprendiamo dalla stampa le discussioni sul destino dell’area ex Italcementi. Tuttavia dobbiamo registrare che c’è scarsa informazione sul progetto, del quale si è parlato solo perché ci sono state forti divergenze in Commissione. Tenendo conto che sulla vicenda la competenza ultima è del Consiglio Comunale è corretto che la massima assise ascolti cittadini ben informati. Ci aspettiamo pertanto uno sforzo di comunicazione e di condivisione delle informazioni che farà bene a tutti, smusserà gli angoli e renderà più facili le decisioni”.
“Nonostante le scarne informazioni vorremmo comunque dare il nostro contributo alla discussione perché l’estensione dell’ex Italcementi interessa tutta la cittadinanza. Perciò eventuali decisioni da parte del Comune dovrebbero, perlomeno in linea teorica, tenere conto dell’orientamento dell’opinione pubblica e più in generale della società civile. L’area dell’ex Italcementi può essere annoverata come un sito di
archeologia industriale (tra l’altro a due passi dal centro urbano). Le città che dismettono le vecchie fabbriche considerano questi siti come una risorsa perché costituiscono le vestigia di un modo di produzione, hanno un ineguagliabile valore per la memoria collettiva e mettono in moto circuiti economici virtuosi. In molte altre realtà infatti spazi come l’ex Italcementi sono trasformati in centro congressi, incubatori d’impresa, luoghi espositivi, uffici, sedi di società di servizi e, ultimo ma non ultimo, in verde pubblico. Abbattere una piccola parte dei fabbricati irrecuperabili potrebbe forse avere un senso. Ma tutto dipende da quello che si va poi a costruire. Se si costruiscono uffici, servizi, luoghi da destinare alla cultura, alla socialità e al verde (di cui Civitavecchia ha un disperato bisogno), l’intervento verrebbe giustificato da un atto di coraggio amministrativo finalizzato allo sviluppo vero delle imprese e alla qualità della vita dei cittadini”.
Fulvio Aquino
Marco Coccia
Massimo Mazzarini
Mario Michele Pascale
Patrizio Paolinelli