Dal porto arrivano segnali preoccupanti. È il giudizio espresso dal consigliere comunale del Partito Democratico, Stefano Giannini, secondo il quale sul miracolo portuale “sarebbe bene aprire una riflessione sull’unico elemento concreto ed incontrovertibile: i numeri”. Secondo i calcoli del consigliere Giannini, complessivamente i traffici all’interno del porto sono calati del 26%.
“Mi sto occupando di porto da qualche tempo – spiega Giannini – registrando le continue richieste di aiuto di operatori e lavoratori, culminate ultimamente con lo sciopero, delle quali poco si parla, salvo qualche isolata occasione. Si legge sempre, invece, del continuo miracolo portuale. È su questo miracolo che, a questo punto, sarebbe bene aprire una riflessione basata sull’unico elemento concreto ed incontrovertibile: i numeri. Al presidente Monti, nell’ultimo Comitato Portuale, ho personalmente riconosciuto l’impegno profuso che, evidentemente, senza la condivisione con le istituzioni e la città potrebbe non bastare. Proprio i numeri infatti lanciano segnali preoccupanti. Tra il 2012 ed il 2013 le rinfuse liquide sono calate del 31%, quelle solide del 5, tra cui i metallurgici addirittura del 9%; il calo totale del traffico merci complessivo è ben del 15%. Le punte negative di alcuni settori sono ancora più allarmanti, come le derrate alimentari che hanno visto una contrazione del 100%. Tutto questo proprio quando il presidente, giustamente, ritiene di dover puntare sul traffico merci, considerando anche la riduzione del traffico crociere.
Infatti se si confrontano i dati dell’ultimo biennio con quegli degli anni 2010/2011, i croceristi passano da 2,6 milioni del 2011 a 1 milione del primo trimestre 2013, con una previsione quindi di un massimo di 2 milioni per l’intero anno. In altri termini si sono persi oltre 600.000 croceristi in pochi mesi, ossia meno 25% circa. Complessivamente i traffici all’interno del porto calano del 26%. Presto sapremo se si tratta di dati strutturali o di singoli episodi, record seppur negativi ma momentanei o se invece il porto è a rischio declino. Ma sono segnali che nessuno, dalla stampa alle istituzioni, dovrebbe ignorare – conclude Giannini – proprio per non far un cattivo servizio all’autorità portuale stessa ed alla città”.