“Le bollette provenienti dal crac di Tributi Italia che ha portato in manette l’amministratore delegato Giuseppe Saggese stanno ora piovendo sulla testa dei civitavecchiesi”. È quanto si legge in una nota stampa firmata dal candidato a sindaco Pietro Tidei, il quale si rivolge al commissario straordinario Ferdinando Santoriello chiedendogli di fare opposizione in Tribunale.
“Ho scritto al commissario Santoriello – afferma Tidei candidato sindaco – segnalando i fatti gravissimi ed invitandolo a fare opposizione presso il Tribunale sull’esempio di altri comuni come Bologna ed Arezzo. Ma in casi come questi non c’è tempo da perdere. Il Comune – prosegue – ha già un contenzioso aperto con Tributi Italia che ci deve 800 mila euro. E Tributi Italia non può cedere i suoi crediti a terzi, in questo caso la Serti, perché decaduta dal servizio. Deve restituirli al Comune. E dunque la Serti non può in alcun modo chiedere soldi ai cittadini. Come può del resto una società “fallita” come Tributi Italia, che deve ancora al Comune 800 mila euro, girare proprio i crediti dello stesso Comune ad una new-co che oltretutto non si fa per niente carico del pregresso? Le bollette in questione che i civitavecchiesi stanno ricevendo sono relative al 2009. Pochi giorni prima della prescrizione, e mentre si firmavano le carte per l’acquisizione, la Serti ha inviato le ingiunzioni di pagamento, usando le basi dati di Tributi Italia, oltretutto vecchie di almeno tre anni. Dati anche incerti quindi, con un’alta probabilità che nel frattempo quelle bollette siano già state regolarmente pagate ma visto il tempo trascorso è difficile che il contribuente ritrovi la documentazione. Il Comune dovrebbe ora scrivere alla Serti contestando per gli atti emessi illegittimamente e diffidandola dallo spedire nuove ingiunzioni, chiedendo di inviare ai contribuenti adeguata comunicazione informativa circa l’errore commesso e rivendicando l’immediato riversamento presso la tesoreria del Comune delle somme già incassate senza titolo”.
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