Non sembra placarsi l’emergenza cimurro, che dal 7 gennaio ha prima colpito il Centro Cinofilo Caerite di Bracciano, canile rifugio convenzionato ad accogliere i cani vaganti recuperati nel comprensorio Civitavecchia Allumiere Tolfa, per poi, a quanto sembra, andare a toccare ad altre strutture di zona.
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“Un virus subdolo e infame – spiegano i volontari dell’associazione Impronte – che, nonostante siano state attuate da parte della Asl e del personale del Centro Cinofilo tutte le procedure possibili per combatterlo, ha causato decine di decessi. Come se non bastasse il dolore causato dai decessi, il non poter accogliere nuovi ospiti all’interno delle strutture colpite, unitamente al dilagare del randagismo ha portato anche ad una carenza di posti nei restanti rifugi che, inevitabilmente, si sono in gran parte riempiti. A Civitavecchia, l’Ass.ne Impronte, sulla scia della collaborazione, rigorosamente gratuita, già in essere con il Comune per il recupero dei cani vaganti e la custodia fino ad intervento Asl e trasferimento a struttura convenzionata, sta di fatto sostituendo quest ultima, ospitando da oltre due mesi e mezzo ed esclusivamente a proprie spese e con le proprie forze gli amici pelosi recuperati, offrendo la stessa disponibilità ai Comuni di Allumiere e Tolfa. L’opera di Impronte, oltre a risolvere alle amministrazioni Comunali interessate il problema di reperire posti per i randagi recuperati e, visto che ad oggi l’Ufficio competente del Comune di Civitavecchia non si è posto minimamente il problema di cercare la strada per offrire un contributo a titolo di rimborso spese (forse perché concentrato su altri problemi), a far risparmiare denaro pubblico, sta permettendo al personale dell’Ambulatorio della ASL Veterinaria di Civitavecchia, con in testa il Dott. Fabrizio Menzione, di effettuare gli interventi previsti prima del ricovero presso il canile rifugio dalla L.R. 34/97, in particolare, oltre all’identificazione a mezzo microchip che avveniva già, sterilizzazione, trattamento antiparassitario e vaccinazione…. interventi che, peraltro, la Legge prevede vengano effettuati in strutture messe a disposizione dai Comuni. Durissimo e dispendioso il lavoro dei volontari, guidati da Andrea Momi e Daniela D’Alessandro che, gettando il cuore oltre l’ostacolo, stanno mettendo a disposizione il loro tempo e la loro preziosa esperienza di educatori. Già abbondantemente superati i 365 giorni totali di custodia in 2 mesi e mezzo, nonostante il considerevole numero di adozioni favorite dall’Ass.ne, che hanno visto, sugli oltre 40 cani recuperati da inizio anno, una trentina trovare o ritrovare una famiglia. I ragazzi di Impronte, nonostante le difficoltà, non hanno intenzione di mollare di un centimetro e, rincuorati dalle notizie ufficiose che arrivano da Bracciano che raccontano di una situazione epidemiologica in netto regresso, vogliono fortemente traghettare gli amici pelosi recuperati fino a quando ce ne sarà bisogno”.
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