Le tariffe portuali aumentano, la tassa d’ingresso per il Comune non decolla. È l’amara constatazione di Vittorio Petrelli. In questi giorni è nata una polemica tra alcuni assessori della Regione Sardegna e l’Autorità Portuale per l’incremento di alcune tariffe dello scalo marittimo laziale. Il presidente Pasqualino Monti ha spiegato che l’aumento non riguarda quelle compagnie che garantiscono tutto l’anno scali su Civitavecchia e verso i porti sardi. Resta il fatto, secondo Petrelli, che mentre aumentano alcuni costi legati al porto, la tassa d’ingresso per il Comune non sta portando i benefici auspicati.
“C’è rammarico – dichiara Petrelli – perché nell’ultimo comitato portuale si è discusso dell’aumento delle tariffe portuali che ha provocato la polemica di questi giorni. Dispiace che non si sia discusso del mancato decollo della tassa di ingresso, istituita dal commissario prefettizio sulla base del lavoro certosino dell’ex assessore Serpente. Una tassa che consentirebbe al Comune di introitare 50 centesimi per ogni crocierista che transita in pullman per andare a Roma. È operativa da giugno, ma le scrivanie della Polizia Locale sono piene di ricorsi da parte dei tuor operator e non stiamo incassando quanto previsto. È un problema che dovrebbe interessare chi governa – sottolinea l’ex candidato sindaco di Ripartiamo dai Cittadini – ed anche l’Autorità Portuale, che dice sempre che il porto è dei civitavecchiesi. Allora fateci capire quali sinergie e quali vantaggi ci sono. Le casse di Palazzo del Pincio sono ridotte male – conclude Petrelli – con questa tassa potremmo creare lavoro facendo sviluppo oppure diminuire le tasse comunali, che di questi tempi sarebbe una bella cosa”.