Scusate il ritardo. Potrebbe scrivere questa frase a caratteri cubitali, magari sulla porta d’ingresso il giorno dell’inaugurazione, il titolare del chiosco bar che si trova nell’area antistante il Tribunale di Civitavecchia, che non ha potuto mai aprire i battenti per via di una inchiesta giudiziaria partita tre anni fa, alla vigilia dell’apertura, e che si è poi risolta nella più classica delle bolle di sapone.
Due giorni fa, i giudici non solo hanno infatti assolto con formula piena i tecnici comunali accusati di abuso d’ufficio, ma hanno anche disposto l’immediato dissequestro del chiosco e la sua riconsegna al proprietario. E il proprietario della struttura, che ha rifiutato di commentare il clamoroso esito del processo, si è messo immediatamente al lavoro per cercare di arrivare alla sospirata apertura del bar nel più breve tempo possibile. Al momento, non è dato sapere se da parte sua arriverà una richiesta di risarcimento danni, magari nei confronti del consulente tecnico d’ufficio della Procura che ha, di fatto, fornito al Magistrato gli elementi che hanno poi portato all’apertura dell’inchiesta e al rinvio a giudizio delle persone indagate a vario titolo. Intanto, con l’apertura del chiosco, potrebbe cadere il problema sollevato le scorse settimane dal direttivo dell’associazione di Avvocatura Indipendente, che aveva raccolto oltre 370 firme, inviate poi al sindaco Cozzolino, per chiedere l’apertura di un bar con annesso rivenditore di marche da bollo all’interno del Tribunale di via dell’Immacolata.