Furto alla gioielleria, qualcuno ha visto
Analisi genetiche e delle impronte digitali. E’ su queste che si sta concentrando l’indagine dei Carabinieri di via Sangallo finalizzate a risalire all’identità dei ladri che, domenica scorsa alle prime luci dell’alba, hanno messo a segno un colpo alla gioielleria EB di via Risorgimento. La ricerca del Dna è concentrata nelle tracce di sangue trovate all’interno del negozio, derivanti dalle ferite che i malviventi con ogni probabilità si sono procurati infrangendo le vetrine dei preziosi. Si fa più difficile, invece, l’analisi delle impronte digitali: neanche una di queste, infatti, è stata ritrovata intatta ma solo in piccoli frammenti. Le loro tracce, comunque, sono state affidate alla Scientifica di Roma, incaricata di ricostruirle per intero e di inserirle poi in un database internazionale per verificare se appartengano a dei pregiudicati già noti alle forze dell’ordine. Sembra, questa, un’eventualità più che probabile, visto che gli inquirenti avrebbero escluso fin dal primo momento che a mettere a segno il furto sia stata una banda di principianti, quanto piuttosto un gruppo di professionisti che ha sottratto decine di migliaia di euro di merce in pochissimi minuti. Ma c’è anche un altro punto sul quale si sta concentrando l’indagine: i racconti forniti da alcuni testimoni oculari che avrebbero riferito alle fiamme d’argento di aver visto alcune persone incappucciate nei pressi della gioielleria, in un orario compatibile con quello del colpo. Dalla loro testimonianza si starebbe cercando di ricostruire un identikit basato, se non sul volto coperto, sulla statura e la conformazione fisica, che sarà poi messo a confronto con le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Queste ultime, però, per quanto perfettamente funzionanti, non sarebbero particolarmente d’aiuto alle indagini in quanto il colpo è stato messo a segno all’alba, quando la luce non era ancora abbastanza forte da permettere di ottenere delle immagini nitide. Si ripone invece molta più speranza nel fatto che dai filmati possa saltar fuori l’auto utilizzata dai malviventi per arrivare al negozio, mettere a segno il furto e darsi poi alla fuga.