Ci sono voluti quasi tre mesi, ma alla fine il sindaco Antonio Cozzolino ha reso pubblico il suo 335. Parliamo del certificato relativo alle indagini a suo carico, diventato tema di scontro politico in consiglio comunale con l’esponente di opposizione Massimiliano Grasso.
Era il 14 dicembre quando Grasso chiese al primo cittadino di pubblicare il 335 per fare chiarezza sulla presunta indagine della Procura sul trasferimento di alcuni lavoratori da Hcs a Csp. “La denuncia per estorsione fatta nei miei confronti e verso il liquidatore Carlo Micchi è stata archiviata”, riferisce Cozzolino.
“Dopo più di un mese dalla richiesta formale del mio avvocato – spiega il sindaco – mi è arrivato il 335. Per evitare le inutili strumentalizzazioni pre-elezioni ho preferito aspettare qualche giorno, ma come vedrete le tante illazioni fatte sul mio conto si confermano, per l’ennesima volta, prive di fondamento”. E Cozzolino parte al contrattacco. “Provvederò a contro denunciare per calunnia e danno di immagine tutti coloro, sedicenti sindacalisti e personaggi vicino alla politica, che contro la mia figura hanno effettuato attacchi così pesanti ed evidentemente privi di fondamento. Tali infamanti accuse – sottolinea il primo cittadino – per mesi sono state rilanciate dai mass media nazionali e ciò è inaccettabile”.
Quindi nessuna indagine a carico di Cozzolino, almeno per quanto riguarda il passaggio dei lavoratori da Hcs a Csp, perché ce ne sono tre relative ad altre questioni. Ed a renderle note è lo stesso sindaco. “Risultano a mio carico tre indagini – riferisce Cozzolino – due per contro querela, risalenti a gennaio 2017 effettuate dai soliti noti, ossia i protestatori seriali che avevo in precedenza denunciato, e una per i fatti noti del 2015 quando alcuni sindacalisti mi denunciarono per l’insalubrità dei luoghi di lavoro a 6 mesi dalla mia elezione. Gli stessi posti di lavoro che erano in quelle condizioni da decenni e che questa amministrazione ha provveduto a mettere a norma. Al riguardo, il lavoro sugli stabili comunali sta comunque continuando senza sosta. Se qualcuno non crede alle mie parole – conclude il sindaco – mi porterò tali documenti al prossimo consiglio comunale, con i dati sensibili del caso opportunamente oscurati per rispettare la privacy delle altre persone coinvolte, a dimostrazione del fatto che non ho assolutamente nulla da nascondere e che ho piena fiducia nell’operato della giustizia, consapevole della mia condotta sempre tenuta nell’ambito della legalità e dell’interesse del cittadino”.