E’ un epilogo paventato e tristemente quasi dato per scontato, che arriva dopo anni di nulla, superando addirittura i limiti della decenza politica con il commissariamento della transizione, una vera e propria provocazione tesa ad espropriare il territorio di ogni margine di intervento, voluta proprio da quei parlamentari che in tutto questo tempo non hanno alzato un dito. Sono le valutazioni espresse da Lucia Bartolini dell’associazione “A Gauche in merito all’annunciato taglio delle commesse per le imprese dell’indotto della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord. Per Bartolini si è trattato di un atto di prepotenza su cui non si è registrata adeguata reazione, come ormai triste consuetudine in un contesto politico e sociale generalmente silente e affetto da endemica subalternità.
Bartolini rileva che allo stesso modo continua a soffocare l’altro ganglio del nostro sviluppo, quello dell’economia portuale. Al riguardo assimila la vicenda Enel alla nomina a commissario dell’Autorità Portuale il presidente uscente, i cui meriti, a suo giudizio, risultano davvero difficili da individuare: tra un monopolio crocieristico dalle ricadute sempre più limitate e di sicuro non rapportabili alla servitù che produce; la consolidata assenza di una prospettiva di crescita integrata, basti pensare al flop container, fino alle figuracce regalate direttamente nelle TV nazionali. Secondo l’esponente dell’associazione ‘A Gauche, è necessario un cambio di passo, rovesciando gli attuali rapporti di forza e liberando finalmente la città dalle ipoteche che fino ad oggi l’hanno strangolata. E, a suo giudizio, l’annunciato Consiglio Comunale aperto del prossimo 14 febbraio si deve trasformare in una giornata di mobilitazione generale, con l’indizione di uno sciopero cittadino di tutte le categorie.