“Marco Di Gennaro, candidato nella lista Tidei, lancia l’allarme acqua? Si è svegliato presto”. Queste sono le parole con cui il liquidatore di Medio Tirreno Franco Grassi, replica alle accuse sulle qualità delle acque afferenti il bacino di Civitavecchia.
“Sarebbe stato bello – afferma Grassi – se Di Gennaro nel suo pianto greco avesse menzionato anche gli interventi già eseguiti e tuttora in corso per migliorare la situazione del bacino idrico, cosa che avrebbe potuto senz’altro fare se avesse magari contattato i nostri uffici per avere chiarimenti al fine di evitare inesattezze. Se avesse telefonato avremmo potuto informarlo sui continui e ripetuti contatti con il dottor Piazzabiocca, responsabile della Asl per l’igiene delle acque. Avremmo potuto informarlo sull’andamento storico di tutte le misurazioni sulla concentrazione di arsenico, da cui si evince un costante miglioramento, dato che la normativa prevedrà 10 µ/l e l’unico risultato negativo finora registrato si è avuto unicamente nelle sorgenti vecchie lo scorso febbraio, mente le altre fonti rientrano nei limiti. Di Gennaro sarebbe stato informato anche sul nostro progetto, presentato all’assessorato alle Manutenzioni, sulla realizzazione di un anello di ricircolazione delle acque potabili della rete comunale tra la stazione filtri Aurelia ed i serbatoi di via Montanucci. Avremmo potuto informarlo sulle attività in corso per il reperimento di fondi sovracomunali che ci vedranno presenti il prossimo 8 maggio all’Eco Innovation European Information Day di Bruxelles e che ci vedono presenti con una richiesta di finanziamento presso la cassa depositi e prestiti all’interno del Fondo Kyoto predisposto dal Ministero dell’Ambiente. Avremmo potuto renderlo edotto, circa il fatto che da tre anni la nostra rete idrica, nonostante l’obsolescenza, distribuisce acqua a tutti i comuni consorziati, senza perdite. Se avesse chiamato, Di Gennaro – prosegue Grassi – avrebbe potuto sapere che il nostro consorzio da anni consegue risparmi significativi ed economie di bilancio che lo hanno portato ad avere un costo di produzione per metro cubo d’acqua che nessun acquedotto a gestione privata riesce ad avere, inferiori a 0,20 centesimi effettivi. Di questo e di tante altre cose lo avremmo potuto informare, bastava volerlo, magari solo per il gusto di documentarsi, una volta ogni tanto”.