In arrivo, dopo un fermo di oltre due anni, migliaia di bollette da parte dell’ufficio amministrativo acquedotti del comune. Bollette che, in molti casi, si preannunciano come una vera mazzata per gli utenti che vedranno conteggiati i pagamenti con effetto retroattivo dal 2007. Ma, salvo il caso dei morosi, questa volta la colpa non è da attribuirsi ai cittadini ma ad un ritardo nella emissione delle varie fatture da parte del comune.
Dopo le numerose segnalazioni pervenuteci da parte di alcuni nostri telespettatori, molto preoccupati, abbiamo interpellato in merito la Dottoressa Lorella D’Angelo, responsabile dell’Ufficio Politiche Fiscali del comune. La non iscrizione ai ruoli ed il conseguente mancato invio delle bollette sono dovuti al fatto che negli anni 2007 e 2008 il sindaco, a seguito della presenza nell’acqua in alcune zone della città di trialometani e di arsenico in misura superiore alla norma, emise alcune ordinanze che prevedevano la sospensione nella emissione delle bollette. Come logica conseguenza, nella fatturazione doveva essere decurtata la somma relativa al periodo dell’inquinamento. Conteggio che veniva fatto dalla Società Flai, cui era affidata la gestione e la redazione del programma tributi, con la quale venne successivamente interrotto il rapporto per divergenze sopraggiunte con il comune. Attualmente risulta subentrato il consorzio HCS che sta procedendo con i suoi operatori alle nuove letture, ferme al marzo del 2008. Nel frattempo, per ovviare ai ritardi, i conteggi relativi a circa 1500 utenze ( incredibilmente, nell’era dei computer), sono state effettuate a mano dall’unica impiegata dell’ufficio amministrativo acquedotti. Come dicevamo, le bollette ricevute da alcuni utenti in alcuni casi sono rilevanti, ma, secondo la responsabile del servizio, sarà possibile ottenere una rateizzazione dell’importo, quale che ne sia l’entità, sino a 24 mesi rivolgendosi direttamente allo sportello dell’ufficio del Pincio. Considerate le acclarate difficoltà finanziarie del comune, non sarebbe stato il caso di trovare soluzioni che consentissero, magari potenziando la dotazione organica dell’ufficio, di risolvere in modo diverso il problema, facendo arrivare nuova linfa nelle prosciugate casse comunali ed evitando inutili preoccupazioni e seri disagi ai cittadini?