Una situazione estenuante, sfibrante che condiziona l’umore per l’intera giornata. E’ quella che vivono le centinaia di utenti civitavecchiesi che ormai da qualche settimana stanno pagando sulla loro pelle l’assoluta o la parziale carenza di acqua, un bene primario del quale è veramente impossibile fare a meno. Giornate fatte di sveglie all’alba per vedere se dal rubinetto esce qualcosa per poter immediatamente fare una scorta che consenta di poter avere un minimo di igiene personale e il sufficiente per cucinare e lavare panni e stoviglie.
Giornate fatte, viceversa, di corse alle poche fontanelle pubbliche con tanto di ghirbe e boccioni secondo uno standard che era consolidato negli anni del dopoguerra, ma che si sperava fosse diventato solo un ricordo. Oppure di visite nelle case di parenti e amici per poter fare una doccia. E in una situazione del genere è inevitabile che alla fine la rassegnazione e la rabbia, due sentimenti completamente contrapposti, prendano il sopravvento. Il secondo si manifesta, come ormai di moda, attraverso i social network, vero salvataggio per gli amministratori di oggi, che a differenza dei predecessori non si trovano file di cittadini infuriati davanti all’ingresso di Palazzo del Pincio. Così Facebook diventa una sorta di sfogatoio, nel quale gli utenti infuriati esprimono le loro impressioni scaricando così una rabbia che in altri tempi esplodeva sotto altre forme. E quindi contumelie nei confronti degli inquilini del Palazzo, rabbia per la tanta acqua che si vede sgorgare dalle innumerevoli perdite in diverse zone della città, sospetti su quanta ne venga effettivamente destinata al porto, timore per l’imminente apertura del parco acquatico. Insomma, di tutto e di più. Pochi commenti rispetto all’ottimistico annuncio del sindaco Cozzolino, il quale confida che con gli interventi attualmente in corso, da metà giugno in poi i problemi possano risolversi definitivamente. I cittadini, evidentemente, vogliono vedere i fatti prima di esprimersi. Intanto, non è ancora arrivata una risposta ufficiale al quesito posto da un nostro articolo di martedì scorso. Chiedevamo, numeri alla mano: se la portata idrica assicurata il 13 agosto 2013 di oltre 430 litri al secondo era sufficiente a non creare problemi e non si registravano proteste, qual’è attualmente la portata dei tre acquedotti che alimentano le condotte cittadine? Forse, partendo da una risposta a questo semplice quesito si potrebbe avere un quando più chiaro del problema. Noi, pazientemente, aspettiamo.