Acqua ancora non potabile in città, nemmeno dopo bollitura. L’ordinanza firmata venerdì dal vicesindaco Daniela Lucernoni rimane in vigore, mentre questa mattina i tecnici della Asl hanno effettuato nuove analisi sui campioni prelevati dalla rete idrica cittadina. Per i risultati ci sarà da attendere fino a mercoledì mattina quando la Asl consegnerà i dati al dirigente dell’ufficio acquedotti, con Comune e azienda sanitaria che hanno deciso di avviare una sorta di procedura d’urgenza, considerata la gravità della situazione.
Intanto, per quanto riguarda le cause che hanno portato all’alterazione di alcuni parametri come i coliformi e l’escherichia coli, emergono alcune novità. La più importante riguarda i dati forniti al Comune da Hcs, che lo scorso 18 luglio aveva analizzato i prelievi effettuati al bacino di Monte Augiano. Stando a quanto comunicato dalla holding a Palazzo del Pincio, l’invaso presentava tutti i valori nella norma, quindi ora rimane da capire qual è il problema all’interno delle condutture cittadine. Intanto questa mattina il delegato all’efficientazione del servizio idrico Patrizio Carlini ha incontrato proprio i dirigenti di Hcs per discutere, tra le altre cose, di una sinergia tra holding, Comune e Asl Roma F in grado di fronteggiare eventuali emergenze future. Non solo, perché le parti si sono incontrate anche per coordinare comunque una pulizia straordinaria del bacino di Monte Augiano. “Stiamo lavorando per porre fine al disagio” spiega Carlini, il quale poi entra nel merito delle polemiche di questi giorni relative alla tempistica della comunicazione da parte del Pincio, sottolineando come l’amministrazione comunale si sia attivata immediatamente, non appena entrata in possesso dei risultati delle analisi dello scorso 18 luglio. “Non potevamo fare altrimenti – conclude Carlini – e ora cercheremo di risolvere il tutto nel più breve tempo possibile”. E intanto, in merito ala vicenda, il Codacons sta preparando un esposto urgente alla Procura della Repubblica. Ad annunciarlo la presidente regionale dell’associazione, Sabrina De Paolis, che critica quella che definisce “una pressoché totale mancanza di informazioni a cittadini ed esercenti da parte del Comune”. Non solo, perché la presidente del Codacons Lazio fa anche notare come, nonostante il divieto di potabilità, numerosi bar, ristoranti e locali della città continuano ad utilizzare e somministrare acqua contaminata. “Per questo motivo – fanno sapere dall’associazione – chiediamo alla Procura di aprire un’indagine su quanto sta accadendo nel territorio comunale, allo scopo di tutelare la salute dei cittadini e di arrivare al blocco assoluto dell’utilizzo di acqua contenente batteri e di valutare il sequestro di quei locali pubblici che continuino a violare l’ordinanza”.