Lo si era capito già da sabato scorso che il week end appena trascorso sarebbe stato in linea con i tre precedenti per le centinaia di civitavecchiesi alle prese con i disservizi idrici. E ieri è arrivata la naturale conferma. A partire dalle prime ore del pomeriggio, così come peraltro era avvenuto il giorno precedente, l’acqua ha cominciato a scarseggiare in tantissime utenze delle zone Uliveto, centro città, Campo dell’Oro, Braccianese Claudia e San Gordiano.
Naturale la rabbia e la disperazione degli utenti in considerazione dell’ondata di caldo assolutamente anomala che sta caratterizzando questo mese di luglio. In totale assenza di indicazioni e spiegazioni da parte di chi sarebbe deputato a farlo, e ci riferiamo ai tecnici e agli amministratori, non si può far altro che entrare nel campo delle ipotesi. In verità, sembrano più di semplici ipotesi quelle avanzate da un nostro telespettatore, probabilmente un tecnico, che parla chiaramente di situazione non a norma di legge in ordine alla pressione idrica, citando il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 1996, che prevede un carico idraulico minimo non inferiore a 0,5 atmosfere. “La regolarità di esercizio idrico – spiega il tecnico – prevede pressioni comprese da 20 a 70/80 metri di acqua in riferimento al piano stradale o all’altezza dell’abitazione e si può quindi ritenere che pressioni di esercizio idrico inferiori a 1,0 atmosfere siano da dichiararsi insufficienti e fuori norma. Considerando un piano di abitazione alto 3 metri, la pressione minima di acqua di 20 metri, pari a circa 2 atmosfere, sarebbe sufficiente ed attiva fino al sesto piano di altezza”. Secondo quello che potremmo definire un consulente al servizio dei cittadini utenti, è ormai arrivato il tempo che nei “nodi” più utili delle rete siano inseriti dei misuratori di pressione dell’acqua, per aiutare i cittadini a capire qual è la reale situazione. Altrimenti, diciamo noi, è inutile parlare della portata idrica, che può essere sicuramente superiore al fabbisogno ma che, come abbiamo visto, non è sufficiente a dare risposte agli utenti in ordine a un servizio efficiente e costante nell’arco della giornata.