Dopo Acea, il Medio Tirreno, ovvero l’acqua che arriva a Civitavecchia da Tarquinia e va a confluire nel mega serbatoio alla Borgata Aurelia. Il guasto alla condotta di Medio Tirreno-Talete, preannunciato domenica scorsa su Facebook dal sindaco Cozzolino, ha cominciato a far sentire i suoi effetti negativi dalla serata di ieri, quando nelle case della stessa borgata e di tutte le utenze a nord di Civitavecchia, ovvero Pantano, La Scaglia, Sant’Agostino, la zona industriale, via Tarquinia, via Braccianese Claudia e il centro storico, la riserva idrica è finita e dai rubinetti hanno cominciato a sgorgare solo poche gocce di acqua.
Da questa mattina il servizio autobotti è stato praticamente concentrato a inviare acqua proprio nelle zone nord della città e, in particolare, al carcere di Borgata Aurelia. A quanto sembra, visto che mancano comunicazioni ufficiali al riguardo, il danno sulla condotta Talete-Medio Tirreno è stato riparato ed ento la serata l’approvvigionamento idrico nelle zone attualmente interessate dal disservizio dovrebbe tornare alla normalità. E’ nella normalità, quella purtroppo delle ultime settimane, la situazione nelle zone servite dall’acquedotto Acea. In tutta la fascia sottostante il grande serbatoio di via Galilei, nelle case e negli stabili dove non è presente una grande cisterna, l’acqua arriva nelle prime ore del mattino e poi va progressivamente scomparendo nel corso della giornata, fino a sparire completamente la sera. Una situazione insopportabile per tanti utenti, perché non si riesce a comprendere quali sono le reali origini del disservizio e, soprattutto, perché non si intravede uno spiraglio di uscita. E intanto, nelle zone della città dove sono funzionanti, è ricominciata una vecchia usanza: quella di andare a prelevare direttamente l’acqua con le ghirbe dalle fontanelle pubbliche.