Con oggi sono sette. Da sette giorni, ovvero da venerdì della scorsa settimana, centinaia di civitavecchiesi si trovano a dover fare i conti con la totale o parziale mancanza di acqua. Un disservizio che mina il sistema nervoso, considerando anche il grande caldo di questi giorni, un’afa asfissiante che rende l’acqua sicuramente ancora più necessaria rispetto agli altri periodi dell’anno.
Il disservizio, come spiegato più volte in questi ultimi giorni, riguarda in particolare le zone che dovrebbero essere alimentate dal serbatoio di via Galilei. Ci riferiamo, in particolare alla parte bassa di Campo dell’Oro ed alla vasta area che comprende il quartiere Benci e Gatti – Uliveto e tutta la fascia che va dalla Mediana al mare ed ha come lato estremo via Montanucci, comprendendo quindi tutta la zona di via Buonarroti. Il disservizio colpisce in particolare quanti risiedono nei piani alti degli immobili e che non sono previsti di autoclave, oppure di motorini che possano in qualche modo favorire il trasferimento dell’acqua. Una situazione, ormai è chiaro, figlia di una progressiva diminuzione della portata delle varie condotte di approvvigionamento. A nulla valgono, quindi, le telefonate di segnalazione e protesta che in questi giorni arrivano al numero verde di Acea da tanti utenti civitavecchiesi. Chi risponde al centralino della spa capitolina non sa infatti cosa rispondere e come confortare l’utente che si trova all’alto capo della linea telefonica. Quello che non si riesce a comprendere è per quale ragione, di fronte a una tale situazione di emergenza, non siano stati assunti provvedimenti conseguenti, come ad esempio l’invio di un congruo numero di autobotti con le quali i cittadini potrebbero rifornirsi di acqua.