Si svolgeranno martedì prossimo alle 10, nella Chiesa Santissima Trinità al Faro, i funerali di Vincenzo Monteduro, il segretario dei Repubblicani Europei deceduto nella notte tra giovedì e venerdì. Lo sceriffo non ha retto all’ultimo duello, quello più importante. Lo avevamo soprannominato “lo sceriffo” alla luce delle tante battaglie condotte negli ultimi anni a Civitavecchia sulle questioni di carattere urbanistico.
Quel soprannome gli era particolarmente piaciuto e spesso, nelle telefonate che preannunciavano l’arrivo in redazione delle sue mail di denuncia, ci ricordava di apostrofarlo così. Ed effettivamente, nel corso degli ultimi cinque anni Monteduro è stato la coscienza critica della città su un ambito, quello urbanistico, dove poteva vantare sulla preparazione e l’esperienza accumulate in precedenti attività amministrative al comune di Pomezia. Così, nel corso del tempo, sono nate le sue denunce sul palazzo di via Pinelli, sul fabbricato di Piazza XXIV Maggio, sull’immobile di via Adige, sulla Marina. Denunce che tendevano sistematicamente a evidenziare anomalie nel rilascio delle concessioni edilizie e che, nella gran parte dei casi hanno avuto strascichi di carattere giudiziario. Su via Pinelli e Piazza XXIV Maggio i processi sono già iniziati, mentre per quanto concerne la Marina l’inchiesta è ancora nella fase istruttoria. Lui stesso era poi stato chiamato nelle aule del Tribunale di Civitavecchia per un processo intentatogli per una presunta estorsione in ordine alla sua attività di venditore di appartamenti per una cooperativa di San Liborio. La prossima udienza si sarebbe dovuta svolgere ad aprile. La scorsa notte, come detto, ci ha lasciati e sarà adesso il tempo, ovvero le sentenze definitive che arriveranno nei processi aperti dopo le sue denunce, a dire se lo sceriffo aveva ragione.