L’ex sindaco e attuale consigliere di minoranza, Pietro Tidei, ha inviato una diffida al sindaco Cozzolino, al segretario generale Cordella e al vice segretario generale Rapalli con la richiesta di procedere alla revoca immediata della determinazione adottata il 30 dicembre scorso con la quale, tra i professionisti ai quali conferire un incarico esterno, è stato scelto l’avvocato Gianluigi Pellegrino, che risulta essere conoscente dello stesso segretario generale.
Nella diffida, Tidei avverte che trascorsi cinque giorni dalla richiesta, in assenza di alcun riscontro formale provvederà alla denuncia delle anomalie e illegittimità riscontrate. Secondo l’ex sindaco, secondo il nuovo codice di comportamento dei pubblici dipendenti, il segretario generale Cordella avrebbe dovuto astenersi dall’assumere la determinazione, visto che riguardava un suo conoscente. In più, per Tidei la determinazione contrasta palesemente con i principi indicati dall’articolo 27 del Codice degli Appalti, in quanto l’affidamento deve essere preceduto da invito ad almeno cinque concorrenti e non ad uno soltanto, come sarebbe avvenuto nel caso dell’avvocato Pellegrino, a detta del consigliere di minoranza difensore di fiducia della Cordella in altri provvedimenti.
Immediata la replica di Palazzo del Pincio. “L’affidamento dell’incarico all’avvocato Gianluigi Pellegrino – si legge nella nota diramata dal Comune – rispetta tutte le norme di legge, rispetta le regole del Comune circa gli affidamenti esterni di incarichi ed è ridicolo anche solo pensare che un avvocato del calibro di Pellegrino possa essere alle ‘dipendenze’ dell’attuale segretario generale del Comune di Civitavecchia. L’incarico dato porta la firma del vicesegretario Riccardo Rapalli semplicemente perchè durante le vacanze natalizie il segretario generale Cordella era in ferie e quindi non in servizio. L’amministrazione comunale è convinta che il lavoro effettuato dall’avvocato in questione potrà dare gran giovamento alle casse dell’ente e se il consigliere Tidei ha intenzione di denunciare l’accaduto può farlo anche subito, senza aspettare i cinque giorni indicati. Sarà l’ennesimo buco nell’acqua e l’ennesima denuncia o ricorso che cadrà nel vuoto, fatto solamente per pura campagna denigratoria e senza alcun presupposto di legge a supporto”.