“Caro Passerini, non vorrei prolungare più di tanto questo dialogo a distanza, ma voglio smentire ogni coincidenza di idee e di valutazioni tra me e te. In particolare desidero rinnovare il mio dissenso da quanto hai dichiarato nella tua precedente nota, alla quale ho già risposto evidenziando che quello che tu sostenevi per quanto mi riguarda l’ho sempre messo in atto. E sottolineando l’incoerenza che di fatto hai dimostrato per avere censurato il protagonismo di taluni e nel contempo utilizzato un comunicato stampa per esprimere concetti che potevi sicuramente riferirmi di persona o con una nota interna all’Associazione. E mi fai sorgere il sospetto che tu lo abbia fatto per apparire pubblicamente il bravo ragazzo che richiama al corretto comportamento il Presidente”. “Per cui vorrei invitarti a desistere da atteggiamenti del genere che poi fanno scadere il dibattito, perché ti costringono ad ammettere – e non ci fai certo una bella figura – che se hai la delega ai progetti sono stato io a conferirtela, che ti è stata offerta a suo tempo l’opportunità di candidarti alle elezioni comunali nella lista del POLO CIVICO (cui una volta appartenevi), e che anche in considerazione di un terreno d’intesa che ci univa hai sempre riscosso la mia fiducia. E non voglio aggiungere altro su questo argomento. Per cui, quando parli dell’insufficiente attenzione verso i giovani non puoi certo imputare un atteggiamento del genere a noi, ma faresti bene semmai a guardare verso qualche altra parte. Inoltre, ti consiglio di smetterla di fare confusione parlando di un tuo apporto disinteressato all’attività dell’Agraria, e di lavoro prestato a titolo gratuito, perché ciò non ti fa proprio onore. Debbo ricordarti che è stata una precisa scelta del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Agraria quella di investire nel progetto del Marangone, incaricando un progettista di offrirci, dietro retribuzione, le sue specifiche conoscenze. A te il sottoscritto ha solo attribuito la delega a seguire il lavoro del detto professionista, e di riferire al sottoscritto. Però se insisti col dire che sei stato tu che hai lavorato al progetto, e gratuitamente, allora dovrei domandarmi perché devo continuare a pagare il progettista. Meglio sarebbe per l’Agraria revocare l’incarico dato e risparmiare una bella somma. Non credi?
Caro Andrea, non ti risponderò più perché ormai ciò che doveva essere detto è stato detto, l’informazione ai soggetti interessati e alla pubblica opinione è stata data. Il resto rischia di essere condizionato dalla vena polemica o dal (tuo) desiderio di notorietà”.
Il Presidente
Franco Barlafante