“Ho presentato la mozione relativa al riesamino dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’impianto di Torrevaldaliga Nord, perché vengano ripristinati i parametri di esercizio previsti dal decreto di Valutazione di Impatto Ambientale”. È quanto dichiara la deputata del Movimento 5 Stelle Marta Grande.
“Credo di poter affermare senza ombra di dubbio – afferma Grande – che la questione ambientale sia la preoccupazione più grave che affligge la popolazione di Civitavecchia e del comprensorio, soprattutto nel periodo che ha seguito la riconversione della centrale da olio combustibile a carbone. Sul territorio si registra un eccesso di tumori del 10%, secondo la Valutazione Epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente nei comuni di Civitavecchia, Allumiere, Tarquinia, Tolfa e Santa Marinella, pubblicata nel 2012 e redatta dal dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio. Nonostante ciò la passata amministrazione ha pensato bene, come noto, con l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) di favorire l’aumento delle ore di funzionamento della centrale, aumentando, cosa ancor più grave, la quantità di carbone utilizzabile di ben 900.000 tonnellate. Oggi, la politica civitavecchiese, a ridosso delle elezioni e con una situazione di frantumazione che rasenta l’imbarazzo riesce, nonostante tutto, con passiva arroganza, a lasciar cadere, sulla tragedia che devasta le nostre generazioni presenti e future, un drammatico velo intessuto di ipocrisie, follia, piccole meschinità ed interessi personali. E intanto il territorio, un tempo tra i più preziosi e raffinati del paese, lentamente, muore, devastato dalla bruttura, dal grigiore delle politiche industriali, assassine spietate dell’artigianato e della piccola impresa, strozzato da una disoccupazione che é sintomatica di un popolo che è vittima ricattabile di una politica sempre più connotata da dinamiche feudali, dove il muto asservimento dei vassalli ai notabili é regola, dove il comune mortale non può ambire ad altro che alla sopravvivenza, anche a discapito del proprio vicino, del proprio fratello. Soprattutto il silenzio é spaventoso, come un autentico capolavoro del male, compiuto a più mani, trasversalmente, mani esperte nell’arte del mistificare, dell’occultare, del volgere altrove lo sguardo. Però qui la gente, la nostra gente, muore di cancro assai più che in altre parti. Il risultato dello studio effettuato da Greenpeace nell’aprile 2012 per la centrale di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia, come potrete leggere all’interno della mozione, evidenzia un numero altamente elevato di patologie e morti premature per cause riconducibili ad agenti macroinquinanti. Altrove, a Porto Tolle, i periti dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale hanno quantificato – avvalendosi di una metodologia parallela a quella utilizzata da Greenpeace-Somo – che la centrale elettrica avrebbe causato 2,6 miliardi di danni sanitari tra il 1998 e il 2009 e più di un miliardo per omessa ambientalizzazione, una stima oggi usata dall’Avvocatura dello Stato che rappresenta il Ministero dell’Ambiente e della Salute contro Enel, alla quale si chiede di risarcire i danni causati. Una battaglia tutt’altro che breve, difficilissima, ma che anche questo territorio merita di veder combattuta. Veramente, stavolta”.