Battute spiritose a gogò in un linguaggio sovente così colorito da non lasciare spazio al doppio senso. E poi toccanti poesie nonché canzoni (per certi versi struggenti) di ottima fattura e confidanti in una bella voce, sempre la sua. Francesca Nunzi, altresì sulle note di Marco Petriaggi, sabato e domenica ha portato il pubblico del Nuovo Sala Gassman, oltre che a riflettere sulla condizione antica e moderna delle donne a fronte degli atteggiamenti di certi uomini, nella Roma di un tempo, inoltre con un sentito omaggio a Nannarella (al secolo, la grandissima Anna Magnani), come in quella attuale, puntando il dito – ad esempio – contro quelle “tutte rifatte” e ben truccate già di prima mattina che, solo per dirne una, nell’accompagnare i propri figli all’entrata di scuola parcheggiano il Suv in modo assai inopportuno (volendo utilizzare un’espressione gentile).
O ancora, stigmatizzando l’immorale scalata al potere di tante altre. “Stravolta dal mio solito destino”; uno spettacolo teatrale ricco e ben dosato, giustamente accolto dal favore dei presenti.