Un incontro importante all’auditorium dell’istituto Viale Adige per concludere il percorso dedicato alla legalità. Gli studenti della scuola superiore, questa mattina, hanno incontrato il Presidente del Tribunale di Civitavecchia, Mario Almerighi, e il Procuratore capo della locale Procura della Repubblica, Gianfranco Amendola, per una riflessione sui valori della giustizia. Al centro del dibattito, il ricordo della strage di Capaci nel suo ventesimo anniversario e il drammatico attentato alla scuola di Brindisi costato la vita a una studentessa di 16 anni.
“E’ assolutamente necessario – ha spiegato il Presidente Almerighi – parlare ai giovani. La politica è figlia della cultura di un paese: il popolo italiano è poco sensibile al discorso della legalità e di conseguenza lo è la politica. Giovanni Falcone è stato un grande protagonista della Magistratura, aveva nel Dna la cultura della legalità e non era un uomo di parte. Una delle grandi malattie del nostro paese è l’appartenenza, ogni attività mira al conseguimento di un utile proprio o del proprio gruppo, non dell’interesse della collettività. Falcone soffriva molto quando gli davano del comunista. Io, che sono stato un suo grande amico, non ho mai saputo neanche per chi votasse. Era un uomo che veniva “tirato per la giacchetta” da una parte o dall’altra. E’ necessario riavvicinarsi ai valori di uguaglianza, libertà, giustizia sociale e solidarietà. Per vivere bene – ha concluso il Presidente – la prima cosa è stare in pace con se stessi, e per fare questo bisogna cercare di essere liberi. La libertà è una grande conquista fondata sulla conoscenza”. “Il padre dei procuratori antimafia – ha spiegato il Procuratore capo Gianfranco Amendola – è stato Antonino Caponnetto. Lui diceva che la mafia teme più la scuola che la giustizia. Mettere una bomba in una scuola significa voler distruggere la conoscenza e il futuro di un paese. C’è un filo diretto tra le stragi di Falcone e Borsellino e l’attentato alla scuola di Brindisi di pochi giorni fa. In questo periodo il paese sta attraversando una crisi economica senza precedenti: parlare di legalità in un momento in cui si deve pensare alla sopravvivenza è difficile, ma le regole valgono sempre. Il valore che dobbiamo affermare è quello dell’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge e in questo il nostro paese è profondamente diseguale, chi è ricco diventa sempre più ricco e si pensa solo al benessere personale. Occorre aumentare gli investimenti sulle scuole perchè è questo l’unico modo di uscire da tutte le crisi, economiche e sociali. Per quanto riguarda i delitti contro l’ambiente, in Italia sono valutati come cose minime, sono previste solo contravvenzioni, a differenza che in tutti gli altri paesi europei. La società di oggi è fatta per formare dei consumatori. Bisogna ragionare con la propria testa e avere un proprio giudizio critico perchè questo è l’unico modo per sconfiggere corruzioni e illegalità. C’è un motto del WWF – ha concluso il Procuratore capo Amendola – che dice “Chi ha capito e non fa niente non ha capito niente”.