Iniqua e sbagliata: questo il giudizio espresso dalla CGIL sulla manovra di 40 miliardi di euro varata dal Governo e sulla quale il sindacato prepara la mobilitazione nazionale per venerdì prossimo.
Mobilitazione generale che riguarderà quindi tutte le categorie che sciopereranno con modalità diverse e alla quale è impegnata a dare il suo contributo anche la Camera del Lavoro di Civitavecchia che mette a disposizione 4 pullman per partecipare alla manifestazione che si svolgerà a Roma con il corteo che si muoverà da Piazza Bocca della Verità sino a Piazza Farnese, dove si svolgerà il comizio conclusivo. I mezzi partiranno dalla sede della CGIL in viale P. Togliatti dalle 7 del mattino ma per prenotarsi bisogna contattare la segreteria. Questa mattina conferenza stampa indetta dal neo segretario Cesare Caiazza con la partecipazione di quasi tutti i responsabili di categoria, ad eccezione di alcuni, come il pubblico impiego, impegnati nelle assemblee di base per la preparazione dello sciopero. Alla manifestazione aderiranno anche i pensionati che, secondo il sindacato, saranno tra i più colpiti dal provvedimento attualmente all’esame del parlamento e sul quale si preannunciano numerosi emendamenti anche da parte di componenti della stessa maggioranza. Affrontati da Caiazza le ragioni della protesta dalla CGIL che si muove in netto contrasto anche con le altre due sigle sindacali ma con le quali si ripromette di riprendere il dialogo, anche a livello locale. A breve – ha affermato il segretario della Camera del lavoro – vareremo una piattaforma che ai primi di luglio presenteremo alle altre due componenti, alle forze politiche ed istituzionali e agli imprenditori per aprire un confronto sulle questioni dello sviluppo e dei servizi. Abbiamo già presentato una richiesta di incontro con tutti i sindaci dei comuni che rientrano nella nostra area di competenza. Rispondendo poi ad una domanda sui risultati del referendum di Pomigliano d’Arco sia Caiazza che Elsa Bertero, segretaria della FIOM, si sono dichiarati molto soddisfatti perché più di un lavoratore su tre avrebbe votato no alla proposta voluta da Marchionne e considerata dal sindacato di categoria della CGIL come un attacco alle libertà dei lavoratori sancite dalla costituzione e al diritto di sciopero, che dalla Fiat si estenderebbe poi a macchia d’olio in tutti i settori. Posizione questa condivisa da tutta la CGIL, come sottolineato da Caiazza. Ora, secondo i due esponenti, la Fiat dovrebbe sedersi ad un tavolo ed aprire una trattativa. Anche Eraldo Riccobello, segretario dello Spi CGIL, è intervenuto in conferenza stampa per denunciare gli effetti negativi che la manovra avrebbe sui pensionati, sia sui loro redditi che per i servizi sociali e sanitari che verrebbero duramente colpiti e ridimensionati.