“Non appare assolutamente coerente l’atteggiamento di un’amministrazione comunale che, se da un lato prende formalmente le distanze da Enel e Tirreno Power, dall’altro accetta una proposta di projet financing da Engie, azionista di riferimento proprio di Tirreno Power, proprietaria di Torre Sud dove sta per licenziare circa 40 persone”. La considerazione è contenuta in un lungo documento diffuso dal Polo Civico, fortemente critico nei confronti di Palazzo del Pincio per la recente stipula di un project financing con la società francese alla quale è stato affidato il servizio integrato degli impianti termici ed elettrici presenti negli immobili comunali e gli impianti di illuminazione pubblica.
Il Polo Civico ricorda come nel consiglio comunale aperto su Torre Sud svoltosi non più di due mesi fa, la città ha ricevuto un ulteriore e immeritato schiaffo proprio da Tirreno Power, che non si è presentata all’appuntamento limitandosi ad inviare una lettera nella quale ribadiva la volonta’ di dar seguito ai licenziamenti gia’ decisi in altra sede e precisando di considerare come suoi unici interlocutori il Ministero dello Sviluppo Economico e i sindacati nazionali di categoria. In questo modo, secondo il Polo Civico, Tirreno Power ha snobbato l’amministrazione cittadina, che evidentemente non e’ sembrata un valido interlocutore con cui confrontarsi , e quel che è peggio la città stessa, da cui ha sempre ricavato non altro che profitti senza aver corrisposto adeguate garanzie e ricadute occupazionali. Il paradosso delle vicenda è che poi la stessa amministrazione cittadina ha stipulato un accordo con la società che detiene la maggioranza azionaria di Tirreno Power. “Come mai – si chiede il Polo Civico – nessuno ha pensato di chiedere ad Engie che Tirreno Power non operi i prospettati licenziamenti al termine della cassa integrazione che scade a dicembre 2017?”. Insomma, il project financing di Palazzo del Pincio con la multinazionale francese continua ad alimentare polemiche. Come si ricorderà, proprio nei giorni successivi all’ufficializzazione dell’intesa, era insorta una parte degli stessi Cinque Stelle. Civitavecchia in Movimento l’aveva infatti giudicata in assoluto contrasto con il programma elettorale del sindaco Cozzolino, che parlava di affidare ad Hcs servizi attualmente appaltati a terzi per aumentare la produttività delle partecipate con la garanzia di ridurre quindi il carico contributivo per i cittadini.